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Turisti rapiti, stop al negoziato Governo indiano non tratta

I maosti rapiscono un ministro indiano e Odessa chiude i rapporti con i ribelli. Intanto Paolo, uno degli italiani in ostaggio, scrive a casa

Nicoletta Orlandi Posti
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Il governo dello Stato indiano dell'Orissa ha sospeso il negoziato con i maoisti per il rilascio dei due ostaggi italiani, Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, sostenendo che non c'è spazio per il dialogo con i Naxaliti se i guerriglieri continuano a sequestrare persone. Lo riferiscono i media indiani. La decisione è stata presa dopo il rapimento di un deputato che si batte per i diritti delle tribù locali, Jhina Hikaka, membro del Parlamento dello Stato di Orissa per il partito di governo Biju Janata Dal (BJD) del Chief minister, Naveen Patnaik: il rapimento non è stato ancora rivendicato, ma tutto lascia pensare che gli autori siano sempre i maoisti. Il deputato di 34 anni è stato rapito mentre insieme all'autista e alla sua guardia del corpo rientrava in una zona tra Koraput e Laxmipur, 500 chilometri a sud di Bhubaneswar. I rapitori hanno lasciato nell'auto un volantino con le stesse 13 richieste già avanzate per la liberazione dei due italiani, che vanno dallo stop al turismo nella regione alla liberazione di militanti maoisti in carcere. Nel messaggio si chiede che queste condizioni vengano adempiute "al più presto".   Il chief minister Patnaik ha immediatamente mandato nell'area due ministri per ricercare una soluzione. Messaggio di Paolo alla famiglia - Paolo Bosusco, uno dei due turisti italiani rapiti il 14 marzo in India, ha scritto una lettera alla famiglia. A darne notizia è stata l'emittente Cnn-Ibn   che ha spiegato che la missiva di due facciate scritte in stampatello è stata recapitata attraverso uno degli ostaggi indiani liberati dai guerriglieri maoisti.   "Caro papà e cara Vanna, vi voglio molto bene anche se non sempre ve l'ho dimostrato", esordisce il 54enne piemontese, "vi scrivo mentre sono prigioniero di un gruppo di guerriglieri. Se mi libereranno ci rivedremo presto, dovesse succedermi qualcosa vi voglio dare un grande abbraccio d'amore".   Bosusco fa anche una sorta di testamento, chiedendo che siano dati 6mila euro a Santosh, il suo cuoco catturato e poi rilsciato dai maoisti, "per ringraziarlo di tutto quello che ha fatto per me". "Il resto che c'è in banca prendilo tu Vanna, insieme alle case. Vi voglio bene, Paolo", si conclude la lettera.    

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