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Betti Olivi su Vanity Fair: che noia il premier privato

In un'intervista al settimanale la portavoce di Monti racconta il Supermario lontano dai riflettori: "Dopo vent'anni ci diamo ancora del lei"

Matteo Legnani
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Il Monti che noi non vediamo: quello che non è in tv, non parla ai convegni, non rilascia interviste ai giornali. Lo racconta, in un'intervista a Vanity Fair, Betty Olivi, sua assistente personale da quasi vent'anni. Trevigiana, 62 anni, la Olivi venne assunta da Monti nel '94, "dopo un breve colloquio" ricorda. Supermario, allora, era commissario europeo al Mercato interno, le fece un breve colloquio e la prese con sè. Lo scorso mese di novembre, quando Monti è sbarcato a Palazzo Chigi, del colloquio non c'è più stato bisogno. In questi vent'anni, Monti "non è cambiato - dice Betty Olivi - nemmeno nel modo di darmi del lei. Non è che non sia una persona gentile e affettuosa, ma è sempre molto formale". Che il premier non parli mai del dopo-2013, non la sorprende affatto, perchè "lui non parla mai del futuro". Diversamente da Berlusconi, persino in privato, Monti "Non racconta mai barzellette, gli piace passeggiare, leggere libri, studiare dossier". Ma un difetto ce l'avrà pure? Un'ambizione, più che altro: "Dimostrare di essere il migliore, sempre. Ma senza essere arrogante". E per lui che ha vissuto sempre a Milano e a Bruxelles, il punto di riferimento quando è a roma è "il Quirinale, senza dubbio" conclude la Olivi. Forse che qualche pensierino al futuro pure Supermario lo faccia?  

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