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Dal Tg4 cacciate le Meteorine Sono più rimpiante di Fede

Mediaset chiude anche il rotocalco 'Sipario' che andava in onda subito dopo il tg. Su Twitter i telespettatori disperati

Nicoletta Orlandi Posti
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Per anni sono state un marchio del suo Tg4, ma ora che Emilio Fede se n'è andato anche le sue creature hanno preso il largo. Cancellate. Sì, perché ieri sera durante l'edizione delle 18.55 del telegiornale non c'era traccia né delle meteorine né della trasmissione Sipario. Come dire, cambia il direttore, cambia il palinstesto. E non c'è da stupirsi più di tanto: dopotutto si sa che i giri di poltrone comportano quasi sempre delle novità. E così dopo quasi dieci anni, nel caso delle meteorine, e dopo dodici, nel caso di Sipario, si sono spenti i riflettori sulle ultime signorine del meteo Francesca Leto e Gabriela Grechi - la prima era stata l'ex Miss Italia Eleonora Pedron, seguita da un sacco di altre ragazze, dalla showgirl Vincenza Cacace all'ex velina Elena Barolo, solo per citarne alcune - e su Raffaella Zardo, la padrona di casa del rotocalco in onda alle 19.35, subito dopo il tg. La redazione contro Toti - Proprio quest'ultima decisione ha scatenato la reazione del comitato di redazione del Tg4 che «giudica negativamente la decisione del direttore Giovanni Toti di chiudere la rubrica di spettacolo Sipario, in onda da 12 anni, con una media di un milione e 200 mila spettatori al giorno», si legge in una nota. «Ci saremmo aspettati una decisione del genere - eventualmente - all'interno di un piano editoriale più complessivo, e non una soppressione in gran fretta. Una scelta che mortifica le professionalità interne della testata, con un'unica motivazione: le rubriche, in generale, non sono gradite...Così come ci ha sorpreso la decisione di cambiare da oggi stesso un turno di conduzione del tg del mattino, comunicata al collega interessato due ore prima della messa in onda durante la riunione di scaletta. Noi siamo pronti a qualsiasi cambiamento utile alla testata, ma gentilmente pretendiamo un piano editoriale e di lavoro, così come prevede il contratto nazionale, sul quale la redazione potrà esprimere l'eventuale voto di gradimento». Fede in procura lunedì - In attesa di capire gli sviluppi, c'è da dire che quella di ieri deve essere stata un'altra brutta giornata per Emilio Fede. Non solo infatti l'ex direttore del Tg4 ha visto scomparire meteorine e Sipario in colpo solo, ma ha pure ricevuto un invito a comparire in procura, inizialmente per lo stesso pomeriggio, e poi slittato a lunedì, firmato dai pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, nell'ambito dell'indagine sul crac di una società di Lele Mora nella quale risponde di concorso in bancarotta fraudolenta. La convocazione, secondo quanto si legge nell'invito a comparire, ha un carattere di «urgenza» sia perché è stato lo stesso Fede a chiedere di essere sentito nei giorni scorsi, sia perché, da quanto pubblicato sulla stampa in questi giorni, avrebbe portato in Svizzera 2,5 milioni di euro in una valigetta, senza riuscire poi a depositarli perché la banca li avrebbe rifiutati. Circostanza, quest'ultima, che in realtà Fede ha subito smentito. Viaggio in Svizzera - Gli inquirenti, in ogni caso, vogliono capire se il presunto viaggio in Svizzera sia in qualche modo collegato ai soldi del fallimento delle società di Lele Mora in quanto gli stessi magistrati stanno lavorando su un presunto “buco” che potrebbe corrispondere proprio a quella cifra. I pm milanesi, infatti, hanno un fascicolo aperto da mesi a carico di Fede per concorso in bancarotta: secondo l'accusa e la versione di Mora, si sarebbe trattenuto circa 1,2 milioni di euro degli oltre 2,8 milioni che l'agente dei vip aveva ricevuto in prestito da Silvio Berlusconi quando la sua Lm Management era sull'orlo del crac. Fede, difeso dagli avvocati Nadia Alecci e Gaetano Pecorella, ha peraltro sempre negato di aver trattenuto quei soldi del prestito di Berlusconi a Mora e pure di aver portato una valigetta in Svizzera, come invece viene denunciato in un esposto  anonimo alla Gdf, poi finito sul tavolo della procura di Roma che nei giorni scorsi ha aperto un'inchiesta. di Alessandra Mori

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