Schifani: "Lo Stato c'è"
Un medico: "Fatti concreti"
“Sono cinque giorni chestiamo qui e abbiamo visto tanta gente venire a stringerci le mani. Mi scusi seglielo dico, ma di queste strette di mano non sappiamo che farcene. Qui silavora in condizioni disperate, senza riscaldamento, i bagni che non funzionanoe con i pazienti che vanno dai bambini di 18 giorni agli anziani di 90 anni.Servono fatti concreti, aiuti materiali”. Ad accogliere in modo non proprio calorosoil presidente del Senato Renato Schifani, che oggi ha fatto visita alle zonedistrutte dal terremoto è FedericaFabiocchi, medico volontario che da giorni si sta prodigando nei soccorsidei terremotati. Senza battere ciglio, Schifani, che era accompagnato dal responsabiledella Protezione civile Agostino Miozzo, ha replicato alla dottoressa: “Capiscoil suo stato d'animo, ma mi sembra che qui si stia facendo il massimo.Un'emergenza come questa non capita in tutti i momenti”. Parole che non sonotuttavia bastate alla Fabiocchi, che lo ha interrotto: “Però, le assicuroveramente che si lavora in condizioni disastrose, e tutte queste visite di voipolitici non ci stanno portando niente”. “Qui però non c'entra la politica – hasottolineato di rimando la seconda carica dello Stato -. Io rappresento ilParlamento, che è fatto da tutti. E tutti siamo mobilitati e voi state facendoil massimo. Non esistono, qui, Guelfi e Ghibellini. Esiste l'Italia, esiste loStato. E qui lo Stato c'è”. Durante la sua visita a l'Aquila,e prima del ‘battibecco' con la Fabiocchi, il presidente di Palazzo Madama ha ribadito che “ègiusto che la magistratura faccia la sua parte e indaghi sugli episodi dimalaffare, su come sono stati costruiti i palazzi, ma c'è anche un problema dicontrolli. Il problema delle norme antisismiche non è soltanto quello dirispettarle nei progetti: si tratta anche di fare in modo che vengano applicateanche durante la fase della costruzione. Per questo in futuro bisognerà averecontrolli più stringenti e rigorosi. Sarebbe auspicabile che ci fosse unagrande stretta di mano tra maggioranza e opposizione anche dopo la finedell'emergenza”. Quindi lancia un monito: e chiede un impegno maggiore dai senatori a sostegno della popolazione colpita dalterremoto. "La cosa più importante - dice durante la sua visita allatendopoli di piazza d'Armi - è la raccolta di fondi. Dopo questa visita io dicoche i senatori devono dare molto di più dei mille euro a persona su cui sierano impegnati. Bisogna fare ancora di più". Visita alle tendopoli - "Sono venuto a trascorrere questa giornata trale vittime di questa immane tragedia”, ha detto Schifani, accompagnato dallamoglie, visitando le tendopoli che ospitano una parte degli sfollati. “Tutto ilPaese sta soffrendo insieme a questa gente. È un lutto nazionale, le vittimesono dell'intero Paese, non solo dell'Abruzzo. Sono certo che il popoloabruzzese sentirà forte attorno a sé l'unità di questo nostro grande Paese. Ce lapossono fare e ce la faranno”. Dal dramma, secondo il presidente del Senato, “siuscirà se ogni italiano farà quello che potrà fare, nel suo piccolo: allorafaremo tutti una grande cosa”. Schifani si è poi rivolto ai colleghi senatori: “Dopoquesta visita rivolgo un appello accorato ai senatori perché occorre fare dipiù. Ai miei colleghi dico: mille euro non bastano, ne servono molti di più".