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Monti se la canta e suona: "Mio consenso non cala"

Mario fa l'uomo dei miracoli: "Riforma lavoro bilanciata, lotta a evasione, giù lo spread. Italiani maturi mi apprezzano"

Giulio Bucchi
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L'uomo dei miracoli merita un'opinione pubblica un po' più matura. Mario Monti di certo non pecca di modestia e durante il suo viaggio mediorientale per l'incontro con il presidente israeliano Shimon Peres a Gerusalemme rivendica i successi del proprio governo, dicendosi favorevolmente sorpreso dallo scarso calo di consenso del governo malgrado "le dure misure adottate per uscire dalla crisi". Il premier, insomma, è più forte di "altre entità" (i partiti? I sindacati?) la cui popolarità e consenso sono scesi molto più rapidamente. Questo dimostra, ha sottolineato il premier, che "l'opinione pubblica italiana deve essere più matura". Niente polemiche, dunque, soprattutto intorno a una riforma del lavoro da promuovere in pieno perché, a suo dire, "rende il mercato molto più flessibile e meno dualistico a favore dei lavoratori". E' una riforma, in una parola, "bilanciata". Ma c'è dell'altro. Tra i successi del governo tecnico ci sono "la lotta all'evasione fiscale, un grande pacchetto di liberalizzazioni e la riforma delle pensioni". Tutte misure che "hanno portato dei risultati come la riduzione dello spread e la recuperata capacità del Tesoro di finanziarsi". Il contentino Monti lo riserva ai "tre maggiori partiti", Pdl, Pd e Udc, anche perché senza il loro sostegno direbbe addio a Palazzo Chigi: "Prima non si parlavano", mentre ora lo fanno, "nel segno di una responsabilità nazionale che molti all'interno e all'estero non accreditavano alla classe politica italiana".

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