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Casa, tassa in 3 rate. Le scadenze

Il 18 giugno la prima scadenza per il pagamento dell'imposta sugli immobili, a settembre e dicembre le altre mazzate. Comuni in rivolta

Lucia Esposito
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Non due ma tre rate, per pagare l'Imu la nuova imposta comunale sugli immobili. Resta confermata la data dal 18 giugno per la scadenza della prima rata, il 17 settembre e il 17 dicembre le scadenze delle successive due rate. In teoria il totale dovrà essere suddiviso in tre parti uguale, in realtà la rata di dicembre dovrebbe essere quella più pesante perché intanto i  Comuni avranno deciso le aliquote reali, aggiungendo  o togliendo fino al due per mille rispetto alla soglia standard del 4 per mille che è stata stabilita  a livello nazionale. Le tre rate dovrebbero riguardare solo la prima casa mentre per gli altri immobili dovrebbe essere confermato quanto previsto finora: l'acconto del 50% sarà versato a giugno e il saldo a dicembre. I Comuni sono  sul piede di guerra, Graziano Delrio il presidente dell'Anci, l'associazione dei Comuni ha psiegato che l'ipotesi di estendere alle seconde case le tre rate "sarebbe devastante per le amministrazioni in quanto creerebbe seri problemi di liquidità". Lunedì prossimo, 16 aprile, saranno presentato alla Commissione Finanza della Camera degli emendamenti per definire le modalità di rateizzazione dell'Imu. E potrebbe passare la norma che consente ai Comuni di abbassare a livelli minimi l'imposta sugli immobili in locazione a canone concordato. I criteri - Ecco come sarà effettuato il calcolo: a giugno l'imposta si pagherà certamente in acconto. Sull'abitazione principale il calcolo sarà effettuato applicanto l'aliquota dello 0,4% alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160. Dal risultato verranno detratti 200 euro in tutti i casi più altri 50 per ogni figlio di età inferiore al 26 anni e conviventi. Per le case che non hanno le caratteriastiche dell'abitazione principale l'aliquota di riferimento sarà lo 0,76%. Gli anziani - Nessuna agevolazione per gli anziani nelle case di riposo: il relatore Gianfranco Conte (Pdl) ha spiegato che ques'agevolazione spingerebbe le famiglie a lasciare gli anziani nelle case di riposo e avrebbe un effetto sociale deflagrante.  

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