No al 5 per mille all'Abruzzo
Diamogli i fondi della Chiesa
CaroVittorio, scusamise insisto con proposizioni forse sgradevoli e politicamente scorrette.Conforta la mia impuntatura il fatto che probabilmente anche l'eccellenteministro Tremonti per un momento abbia immaginato la medesima soluzione,derubricandola, poi, alla proposta minore - e non so quanto utile - inerente al5 per mille. Per gli abruzzesi dobbiamo fare di più. Se lo meritano per laforza, la dignità, la tenacia dimostrate sul campo di battaglia, davanti allaspietata Natura Matrigna. Gliaquilani, confrontati con gli italioti, sempre pronti a piangersi addosso, si stagliano come grandi italiani, stoici, giganteschi, strenui, tosti,dignitosi eroi omerici. Io li conoscevo bene, ma sono felice che tutta la Nazione, anche la partepiagnucolosa, li abbia riscoperti. Chiunqueli abbia ascoltati in tv e alla radio ha registrato anche un'altra non diffusavirtù: all'Aquila e provincia, anche le persone semplici parlano un italianocorretto, reso, per giunta, gradevole dalla buona dizione. Ame, scampato dall'ultima seduta alla Camera, dove dall'emiciclo di sinistra undeputato se ne uscì con una fonazione da brivido (“viòlano” in luogo di“vìolano”), l'abruzzese parlato fa sperare che, per la lingua del sì, il panda,a rischio di estinzione, di nonno Alighieri e di babbo di Manzoni, non tuttosia perduto. Fare di più, dunque, per l'Abruzzo, cercando di emulare Silvio,mai come adesso interprete perfetto della “volonté générale”. Se rimane sobrioe non si sovraespone, Berlusconi passerà alla Historia Italica, occupando iprimi posti. Tornoa Tremonti e alla sua ipotizzabile retromarcia dall'8 al 5. La proposta diinserire una specifica voce per il 5 per mille non è congrua, somigliando,anzi, ai miserrimi offensivi 50 mila dollari offerti da Obama, colui che stagià lavorando per meritarsi il titolo di peggior presidente della storiaamericana. Fra l'altro, in tal modo si deprimono i contributi volontari, vistoche, poi, ognuno potrà destinare ai terremotati il suo 5 x1000. Col5 per mille si finanziano associazioni utili culturalmente, centri, che senzaquei pochi euro rischiano di chiudere. Ne prendo uno a caso, il “Centro StudiStoria dell'Europa orientale”, un luogo di ricerca di notevole livelloscientifico, fertile punto di riferimento per quanti si dedichino seriamentealla storiografia su Russia, Urss, Caucaso, repubbliche asiatiche exsovietiche, etc. etc. Ilavori sempre accurati e pregevoli sono, per lo più, scaricabili on line,quindi gratuiti. Quando gli rimangono due euro, il Csseo - [email protected] -organizza convegni e presentazioni di libri a Trento, Bolzano, Levico Terme,ecc. Anchegli aquilani si sentirebbero offesi se dirottassimo a loro il finanziamento,che tiene in vita una struttura come il Csseo, dove studiosi di valore, conpane, cipolla e passione, fanno miracoli. Aproposito di miracoli, mi pare, caro Feltri, che sarebbe più logicoconcentrarsi sul pozzo di san Patrizio dell'8 per mille. Bastipensare che nel 2008, solo la Chiesa cattolica ha percepito da Pantalone 1.002.513.715,31euro, una cifra che, se destinata, una tantum, alla ricostruzione sarebbe quasirisolutiva. Fral'altro, la Chiesacattolica, per una furbata che fa il paio con chi mescola cemento e sabbiamarina, percepisce l'8 per mille, quand'anche non sia indicata comedestinataria. Inquesto modo, spettandole meno del 40%, Santa Romana Ecclesia si becca quasi il90% del finanziamento statale. Basterebbe che i preti restituissero solo quel50% non dovuto, per fare opera di bene a favore degli abruzzesi e meritarsicosì almeno la salvezza a futura memoria, visto che il pozzo di san Patrizio è,appunto, la via breve verso il Purgatorio. Giancarlo Lehner