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Inchiesta su sanità lombarda "Viaggi gratis per Formigoni"

Il fiduciario svizzero di Daccò: pagamenti a nome del governatore. Lui: "Accuse infondate. Mi difenderò"

Lucia Esposito
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Ancora grane per il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Interrogato dalla Procura di Milano il 14 dicembre, il fiduciario svizzero di Pierangelo Daccò (indagato per associazione a delinquere e in carcere dal 15 novembre per 7 milioni di fondi neri del San  Raffaele e arrestato la settimana scorsa per altri 56 milioni alla Fondazione Maugeri) Giancarlo Grenci parla di pagamenti di viaggi a Roberto Formigoni e al suo collaboratore Alberto Perego, al fratello del governatore Carlo, tutti a carico di Daccò. Lo rivela il Corriere della Sera che riport ail verbele: «So che erano in rapporti di amicizia e che risultano pagamenti con carte di credito di viaggi». E per dimostrare quanto dice, consegna l'estratto conto di una delle tante carte di credito di Daccò dalla quale risulta un viaggio pagato per un biglietto a nome Roberto Formigoni e Perego, valore oltre 8.000 euro, di cui un mese dopo Air France rimborsa a Daccò circa un quarto. La rivelazione Grenci parla per più di nove ore. «Che idea si è fatto lei dell'attività che svolgeva Daccò, posto che ci ha detto che ha ricevuto diversi milioni di euro da ospedali e case di cura, che tali pagamenti sono supportati da documentazione falsa, che gli importi sono spropositati rispetto all'oggetto delle prestazioni peraltro inesistenti e che Daccò non risulta avere alcuna competenza specifica nel settore sanitario?», chiedono i pm. Grenci risponde così: «Svolgeva un'attività di consulenza nel senso che risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti che gli enti per i quali lavorava facevano fatica ad ottenere dalla Regione Lombardia. Tale attività, più che su competenze specifiche, si fondava su relazioni personali e professionali che lo stesso Daccò aveva all'interno della Regione». Grenci dice:  «So che Daccò e Simone ospitavano spesso sulle loro barche Roberto Formigoni. Tale circostanza mi è stata riferita da loro stessi. So che facevano le vacanze insieme, in particolare ricordo alcune vacanze a Saint Martin. Anche questo mi è stato riferito da Daccò». A questo punto, però, svela un particolare fino ad ora sconosciuto: «So che erano in rapporti di amicizia e che risultano pagamenti con carte di credito di viaggi». La risposta di Formigoni - Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, interviene su quanto riportato questa mattina dal Corriere della Sera sull'indagine sulla sanità lombarda e  cioè di avere effettuato alcuni viaggi pagati da Pierangelo Daccò, coinvolto nello scandalo che ha colpito in questi giorni la Fondazione Maugeri e già arrestato per il caso San Raffaele. "In questo momento di crisi della politica, a livello nazionale, evidentemente c'è chi ha interesse a indebolire e denigrare l'amministrazione italiana più forte. Non è implicato nessuno di Regione Lombardia. E' in atto un regolamento di conti fra privati e due cittadini, che tirano in ballo la Regione e il presidente, in maniera del tutto ingiustificata". Per questo motivo Formigoni "tutelerà la sua onorabilità". Mai ricevuto regalie - Il governatore della Lombardia nega di aver ricevuto "regalie da nessuno e nemmeno un euro". "Si tratta di una bolla di sapone - ha sottolineato Formigoni - e quello che è grave è il fango mediatico buttatomi adosso, la   speculazione politica, l'attacco contro Roberto Formigoni e la Regione  Lombardia da cui mi difenderò”. Poi riferendosi agli autori dell'articolo in questione, si domanda se "nessuno ha mai fatto vacanze di gruppo? Come si organizza un viaggio? C'è chi pensa ai biglietti, chi a organizzare le escursioni, chi ai ristoranti e alla fine della vancaza si fanno i conti e se c'è  da pareggiarli li si pareggia. I giornalisti che hanno redatto l'articolo non sono mai andati in viaggio in gruppo? Se non lo hanno mai fatto sono veramente tristi, sfigati e malinconici. Io faccio viaggi di gruppo come tutti gli italiani e non c'è nessun problema, nessuna irrgolarità nel farlo".  

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