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Lavitola, l'uomo decisivo è lui: Sperano che incastri il Cav

Il faccendiere avrebbe contribuito a versare soldi a Tarantini per non farlo parlare sul caso escort. Ora a Napoli deve parlare lui

Giulio Bucchi
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C'è sempre Valter Lavitola nei guai di Silvio Berlusconi. Il faccendiere salernitano ed ex editore-direttore de l'Avanti, fresco di rientro in Italia dopo 8 mesi di latitanza in Sud America con tanto di annesso arresto a Napoli, sarebbe una pedina fondamentale nell'inchiesta di Bari che ha visto l'iscrizione dell'ex premier nel registro degli indagati. Il Cav avrebbe convinto Giampaolo Tarantini a mentire e non rivelare la verità sul caso escort "dietro promessa anche tacita di farsi carico della sua situazione". Quindi aiuti economici, in sostanza: ed è qui che secondo i pm entra in gioco Lavitola. Sarebbe stato lui infatti a tenere i rapporti con l'imprenditore pugliese e a fargli avere gli importi concordati: 20mila euro al mese e l'affitto dell'appartamento a Roma, per un totale di circa 850mila euro. Ora sarà Lavitola a dover parlare, e potrebbero arrivare altre bombe. La sorella aveva parlato ai pm di Napoli di un presunto ricatto del faccendiere a Berlusconi: "O mi dà 5 milioni di euro o dico tutto". Ora, in prigione a Poggioreale e non più al sicuro all'estero, le probabilità che dica qualcosa sono molto più alte.  

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