Sergio Dompè: "Inaugurazione sito L'Aquila passo importantissimo"
L'Aquila, 21 giu. (Labitalia) - - "Per la nostra azienda, è un passo importantissimo che mette insieme quello che è un bilancio dei nostri primi 25 anni a L'Aquila. Con tutte le realizzazioni che sono state fatte, con il lavoro internazionale sui nostri farmaci biotecnologici e la partenza dell'attività di export nel mondo della nostra proteina, frutto della scoperta di Rita Levi Montalcini, che finalmente riesce a essere applicata per una malattia orfana di cure. E che, grazie al lavoro di sviluppo da noi compiuto, si tramuta in un farmaco operativo per tanti pazienti nel mondo". Così Sergio Dompè, presidente e Ceo di Dompè Farmaceutici, in occasione dell'inaugurazione della nuova area produttiva e di ricerca di Dompè a L'Aquila. "Un momento importantissimo -ha sottolineato- che, dal nostro punto di vista, vuole rappresentare la volontà di investire nel Paese, la capacità delle maestranze, la validità del territorio abruzzese, il cuore dei cittadini abruzzesi. E in questo caso anche un efficacissimo lavoro fatto dalle istituzioni". "Qui sono stati utilizzati - ha ricordato - anche contratti di programma con il governo, e quindi ci sono le premesse perché, una volta tanto nel nostro Paese, ognuno ha fatto semplicemente quello che è il suo dovere, a cominciare da noi". Un investimento che porterà a un aumento della forza lavoro. "Noi siamo già saliti -ha spiegato- di 25 unità, saliremo di altre 25 e sono tutti tecnici super specializzati. Ogni posto di lavoro in queste aziende per essere creato richiede un investimento di circa un milione di euro. Sono posti di lavoro con un indotto fortissimo: ogni posto ha un indotto di 3-4 posti e quindi 25-50 posti di lavoro hanno una ricaduta economica di 150-200 persone come indotto". E sul futuro del settore farmaceutico Dompè ha aggiunto: "E' un settore in cui bisogna collaborare per competere e qualche volta la forza deve essere orgoglio e umiltà, mixati insieme, capendo che più siamo in condizione di ridurre il gap con gli altri paesi collaborando fra aziende, tra aziende e lavoratori, e con le istituzioni, più questo è il modello che riteniamo sia positivo per il sistema Paese".