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Design, danza e disabilità: pronta l'ultima fatica di Anna Maria Prina

Giulio Bucchi
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Mica si tratta di uno spettacolo di serie "b", anzi. Basti dire che la madrina è nientemeno che Anna Maria Prina, icona internazionale della danza, che per oltre trent'anni ha diretto la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano. Eppure a mettere in scena lo spettacolo di danza-teatro "treD" saranno danzatori abili e disabili, insieme a professionisti - scaligeri e non. "Lo spettacolo "treD"_Design Danza Disability è il risultato di un processo di ricerca improvvisativa e di studio con corpi differenti. Il collettivo di danzatori mostra una danza fatta di relazioni e nuove capacita espressive di alto impatto emotivo», racconta madame Prina, che per l'occasione ha voluto al suo fianco alcuni tra i suoi migliori ex allievi: i danzatori classici scaligeri Emanuela Montanari, Christian Fagetti e Stefania Ballone, che cura anche la coreografia. Lo spettacolo nasce dall'esperienza pluriennale del Festival Internazionale Dreamtime - giunto quest'anno alla sua ottava edizione: "Insieme a dieci danzatori abili e diversamente abili della Compagnia Dreamtime indaghiamo sul Design dell'anima così che un gesto, un velo e corpi differenti possono diventare soglie. La luce stessa, illuminando uno spazio può diventare porta", conclude Anna Maria Prina. Lo spettacolo andrà in scena dal 23 al 25 maggio al Teatro dell'Arte della Triennale di Milano e fa parte del calendario degli eventi della XXI Esposizione Internazionale del 2016 dal titolo "21st century. Design after Desig". La Compagnia Dreamtime è prodotta dall'Associazione culturale Viaggiatori dell'Anima di cui Paola Banone, danzaterapeuta, è fondatrice e presidente, mentre lo spettacolo si potrà avvalere della scenografia minimalista di Elisa Ossino, della ricerca fotografica di Franco Covi, della supervisione registica di Michela Lucenti, direttore di balletto civile, che collabora da anni con Julia Kent, performer-violoncellista, che suonerà dal vivo. di Paolo Emilio Russo

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