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Lega Nord, Maroni resta segretario fino al 2015: "Ora la macro regione"

Il consiglio federale conferma all'unanimità il neo-governatore della Lombardia. Un modo anche per allontanare la patata bollente dello scontro Tosi-Zaia

Giulio Bucchi
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La Lega Nord non cambia segretario: Roberto Maroni resterà in carica fino a scadenza mandato, nel 2015. Lo ha deciso il consiglio federale del Carroccio, che ha respinto all'unanimità le dimissioni presentate da Maroni, neoeletto governatore della Regione Lombardia. Nella nota di via Bellerio si precisa che nel corso della seduta, a cui ha preso parte anche il presidente Umberto Bossi, Bobo "come annunciato in campagna elettorale, ha messo il proprio mandato a disposizione del consiglio federale".  "Il consiglio federale, considerato il momento di incertezza politica nazionale, la necessità di assicurare stabilità e unità al movimento e l'obiettivo di dare rapida attuazione al progetto della macroregione del Nord - si legge nel comunicato diffuso al termine della riunione, durata circa due ore e mezza - ha respinto le dimissioni con voto unanime, con l'unica eccezione dello stesso Maroni".  "Infine - si precisa - è stata deliberata la costituzione di un comitato strategico per l'attuazione del progetto della macro regione del nord, comitato di cui faranno parte i tre governatori di Piemonte, Lombardia e Veneto, i capigruppo dei rispettivi consigli regionali, oltre ai presidenti dei gruppi parlamentari alla Camera e al Senato e quello della delegazione al Parlamento Europeo". Maroni resta al suo posto, dunque: una decisione che, oltre a rilanciare il tema forte che ha portato alla vittoria del centrodestra alle regionali del 24-25 febbraio, "allontana" anche una patata bollente. La scelta, cioè, del successore di Maroni: poltrona ambita da due pezzi da 90 come il sindaco di Verona nonchè segretario della Liga veneta, Flavio Tosi, e il governatore del Veneto Luca Zaia. Un faccia a faccia tesissimo che rischiava (o rischia tuttora) di far esplodere il partito.

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