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Marocchino contro Atm:

il giudice respinge il ricorso

Dario Mazzocchi
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È stato respinto il ricorso dell'extracomunitario contro l'Atm, l'azienda dei trasporti milanese, tacciata di "comportamento illegittimo e discriminatorio". Il giudice del lavoro Maria Gabriella Mennuni ha, infatti, respinto l'accusa presentata da Mohamed Hailoua, marocchino di 18 anni,  per la mancata assunzione in base a un decreto regio del 1931 che prevede la cittadinanza italiana o europea per lavorare nelle concessionarie del trasporto pubblico. Nelle motivazioni dell'ordinanza il giudice ha spiegato che manca l'interesse ad agire da parte del giovane marocchino "difettando il requisito della concretezza che sarebbe stato raggiunto attraverso la presentazione alla convenuta (l'Atm, ndr) della domanda di assunzione". Il giovane, infatti, che voleva lavorare nell'azienda come operaio elettricista, non ha mai presentato la domanda, ma ha letto sul sito dell'azienda il bando di concorso vedendo che potevano essere assunti solo cittadini italiani o europei. Per questo ha deciso di presentare il ricorso. Il giudice ha chiarito che "il contenuto di un bando di concorso non sembra rappresentare un serio ostacolo alla semplice presentazione di una domanda di ammissione". Che un marocchino accusi Milano di razzismo perchè Atm non lo assume in base a una legge dello Stato è francamente assurdo. L'azienda non ha fatto altro che rispettare una norma vigente, il regio decreto 148.

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