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Milano, Beppe Sala vuole sgomberare l'oasi dei ricci in via Rizzoli. Rivolta degli abitanti

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Matteo Legnani
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«Una zona bellissima, una foresta urbana di 50 anni ricca di biodiversità con tante farfalle e grande varietà di fiori e flora». Così, Massimo Vacchetta, veterinario del Centro LaNinna, specializzato nella cura dei ricci, descrive l'area (di proprietà Inps) che il Comune vorrebbe trasformare in una radura con un paio di percorsi ciclo pedonali. «Ma il sindaco Sala lo sa quanta anidride carbonica filtra ogni anno quella foresta? Abbatterla sarebbe una follia pura e semplice».

Una bella lezione, da un uomo di scienza, al sindaco che si proclama ambientalista e vanta pure una recente iscrizione al partito dei Verdi. Una lezione oltretutto "disinteressata", nel senso che Vacchetta è piemontese e là vive e lavora. A Milano, in quello spicchio di metropoli a ridosso della Tangenziale Est e del fiume Lambro, ci era venuto un paio di settimane fa, su "invito" della signora Mariella, tutor in via Rizzoli della colonia felina, che pure verrebbe spazzata via dalle ruspe. La signora Mariella aveva immortalato con le sue fototrappole (che, spiega, «uso per farmi un'idea degli spostamenti dei gatti e delle loro condizioni»), una decina di ricci. Il dottor Vacchetta era quindi sceso a Milano e aveva confermato la presenza dei piccoli roditori, che sono una specie protetta. «Il fatto che lei ne avesse immortalati una decina fa pensare che possano essercene tra i quaranta e i cinquanta, su quell'area. Anche perché in questa stagione e fino a settembre ci sono le cucciolate» spiega.

Mercoledì, il veterinario è tornato a Milano, stavolta con una troupe televisiva al seguito: quella di "Geo 360" (una specie di "Quark") che sta preparando un documentario sul suo centro di recupero dei ricci a Novello, in Piemonte. E l'altro giorno ha fatto delle riprese nell'area di via Rizzoli per una puntata che andrà in onda dopo l'estate sulla tv tedesca e francese. Lo "sputtanamento" in eurovisione dell'ipocrisia ambientalista della giunta Sala non è l'unico grattacapo che l'amministrazione comunale si troverebbe a gestire volendo proseguire lo sgombero dell'area di via Rizzoli. I ricci, infatti, in quanto specie protetta, «sono patrimonio indisponibile dello Stato - spiega ancora Vacchetta - e come tali non si possono toccare, punto e basta. Per questo, in accordo con il comitato di quartiere Il Fiume, abbiamo chiesto al Comune che non esegua alcun intervento fino a ottobre, quando il pe riodo delle cucciolate sarà finito.

Quindi, di concerto con il comitato, l'Enpa e gli ortisti che coltivano alcuni appezzamenti di terreno in via Rizzoli, intendiamo procedere alla pulizia e alla bonifica dell'area dai rifiuti. Ovvero, a un inter vento conservativo, e non distruttivo». Già, perché ci sono anche gli ortisti, da quelle parti. Una quindicina in tutto, gente che coltiva pezzetti di terra a ortaggi ed è lì chi da dieci, chi da trent' anni. Durante i quali, ov viamente, ha svolto anche una funzione di sorveglianza dell'area. «Sette di questi ortisti, tutti pensionati della zona, sono negli anni divenuti proprietari dei terreni attraverso l'usucapione riconosciuta dal tribunale. Per cui, li si potrà spostare da lì solo con un esproprio o attraverso una compensazione economica» spiega Mattia Ferrarese, presidente del comitato Il Fiume.

«Il punto - prosegue - è che è mancata una fase di confronto e approfondimento con i soggetti interessati e il quartiere, in assenza della quale il Comune ha avviato un intervento senza conoscere a cosa andava incontro». Per il momento, tutta l'area sulla quale dovrebbe sorgere la radura ciclopedonabile è stata recintata con transenne da cantiere, ma l'intervento è in standby. E visto il polverone che si è alzato, sarebbe un autogol clamoroso se il Comune decidesse di proseguire nella "bonifica". Piuttosto, è la richiesta del comitato Il Fiume, «il Comune proceda allo sgombero della discoteca occupata che si trova poco lontano dagli orti. Lì si svolgono feste e raduni del tutto abusivi, che recano disturbo al quartiere anche fino a tarda notte» attacca Ferrarese. «Davvero non capisco perché il Comune, anziché intervenire contro questi abusivi che causano disturbo e degrado,se la prenda con un gruppetto di pensionati, una colonia di gatti e decine di ricci». 

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