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Stupro in stazione a Milano, il gesto-choc del marocchino subito dopo l'orrore

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Uno stupro durato 3 ore. L'orrore della Stazione centrale di Milano, con una marocchina di 36 anni violentata a oltranza da un suo connazionale senzatetto negli ascensori dell'edificio fino a farla svenire, ha nasconde però un altro, agghiacciante dettaglio: il nordafricano, dopo aver approfittato brutalmente della donna che era appena arrivata dalla Norvegia e che doveva prendere un treno per la Francia, subito dopo l'aggressione si sarebbe tranquillamente sdraiato a dormire nei giardinetti adiacenti alla Stazione centrale, come se nulla fosse successo. 

Il 26enne Fadil M., questo il nome del violentatore, "fa parte di quell'enorme gruppo di stranieri irregolari che vive nell'ombra nei pressi dell'edificio ferroviario di Milano, che trascorre le sue ore a ciondolare in piazza e dorme dove gli capita, insieme a tutti gli altri invisibili, spesso dedito alla commissione di reati", scrive IlGiornale.it. Proprio negli spazi adiacenti alla Stazione, vera e propria terra di nessuno, l'uomo ha avvicinato la donna marocchina, che aveva trovato i binari chiusi dopo l'arrivo dell'ultimo treno. La violenza, iniziata nei giardinetti, è poi proseguita nel cuore deserto della Stazione. 

Quindi l'arresto, quasi immediato: lo sbandato marocchino è infatti stato trovato dalla Polfer poco dopo, intercettato mentre riposava in una aiuola adiacente allo scalo ferroviario con ancora gli stessi abiti che aveva indosso durante lo stupro e il pestaggio della connazionale.

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