Cerca
Logo
Cerca
+

Olimpiadi, scontro sui politici assunti: Salvini smaschera il Pd

  • a
  • a
  • a

Bionda, viso pulito, ex candidata (non eletta) consigliere alle Comunali di Firenze del 2019 in quota Pd ed ex componente della squadra social di Matteo Renzi, ma oggi soprattutto «Institutional Relations Manager presso Fondazione Milano Cortina 2026», come scrive su Linkedin. Ursula Bassi è il nome più chiacchierato nelle viscere della cabina di regia messa in piedi per le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Già: cosa ci fa un esponente in quota dem nello staff allestito per la gestione dei Giochi che verranno? Una presenza, la sua, senza dubbio anomala. E dunque: chi c’è dietro? Durante la riunione di ieri, nella sala Verde di Palazzo Chigi, coordinata dal ministro dello Sport Andrea Abodi, è volato più di uno straccio. Aria tesa. Sguardi duri. Stoccate. I rumors, confermati da Dagospia, dicono che sono stati chiesti chiarimenti sul numero dei contratti firmati per l’area della comunicazione ma soprattutto sulle loro cifre. La ripartizione dei ruoli sarebbe indigesta per qualcuno e nel pomeriggio romano di ieri il nervosismo ha mosso ancor di più le acque già agitate dal servizio di Striscia la Notizia del 20 marzo scorso. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, avrebbe chiesto delucidazioni in merito. 

 

VOLANO GLI STRACCI Un passo indietro. La Fondazione Milano Cortina 2026, presieduta da Giovanni Malagò, ha il compito non affatto secondario di gestire l’organizzazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali, insieme al Comitato olimpico nazionale, a Regione Lombardia, a Regione Veneto e ai due Comuni che ospiteranno il grande evento sportivo. Con un ruolo centrale ecco appunto Ursula Bassi, fiorentina doc d’area progressista, studi giuridici e già social media manager di Fondazione Open. Non è l’unica col cuore che batte a sinistra all’interno della cabina di regia: c’è anche Iacopo Mazzetti che in passato ha lavorato nell’assessorato allo Sport del Comune di Milano, ormai roccaforte radical chic.

 

Ma pure i grillini hanno ottenuto qualcosa: nello staff per l’organizzazione delle Olimpiadi c’è Domenico De Maio, vice capo della segreteria dell’ex ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora. Tra i nomi legati alla politica ci sono poi Livia Draghi, nipote dell’ex premier Mario, Lorenzo La Russa, figlio di Ignazio, Lavinia Prono, ex segretaria dell’attuale presidente del Senato, Antonio Marano, ex presidente di Rai Pubblicità e sottosegretario alle Telecomunicazioni durante il primo governo Berlusconi, Marco Francia, candidato in passato con Forza Italia. Ma se in questi ultimi casi si tratta di personalità legate a un Centrodestra che a ogni livello si è fortemente speso per i Giochi Invernali di Milano Cortina 2026, non possono che stonare alcuni nomi. Sui quali, infatti, si sta giocando una battaglia non più silenziosa. C’è subbuglio. La sesta cabina di regia, intanto, è stata archiviata dopo aver toccato tutti i punti all’ordine del giorno. Il Ministero delle Infrastrutture, in particolare, ha svolto «un’istruttoria tecnica dettagliata su tutti gli interventi riportati nel Piano degli interventi anche al fine di verificarne la rispondenza con le richieste fatte dalle Regioni interessate». Sul piattole procedure del Pnrr su alcune opere sportive: tutto è filato liscio. Prossimo appuntamento il 3 luglio: non è affatto scontato che il caso-nomine si sia chiuso ieri. Anzi.

 

Dai blog