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Milano, figli di coppie gay? La Procura presenta 3 reclami: un nuovo caso

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Dopo il caso di Padova, ecco che si aggiunge Milano. La Procura del capoluogo lombardo ha infatti presentato tre reclami alla Corte di appello chiedendo di rettificare l’atto di riconoscimento cancellando i nomi delle tre mamme intenzionali di altrettanti figli nati all’estero con tecnica della procreazione medicalmente assistita.

 

 

Lo scorso 23 giugno l’ottava sezione civile del Tribunale di Milano ha ritenuto inammissibili i tre ricorsi proposti dalla pm Rossana Guareschi, specializzata negli affari civili del pool "Tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli". Il motivo? A suo dire l’annullamento della trascrizione del riconoscimento "non può essere realizzato attraverso il procedimento di rettificazione", ma con "l’istaurazione di una vera e propria azione volta alla rimozione dello stato di figlio". 

 

 

Solo qualche settimana fa la Procura di Padova ha impugnato 33 atti di nascita, che documentavano il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali, "cancellando" di fatto il genitore non biologico. Una decisione che ha creato parecchio clamore e che ha visto il sindaco Sergio Giordani dichiarare battaglia: "Dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle bambine e dei bambini figli di due mamme. È un atto di responsabilità, non accetto il pensiero che ci siano bambini di serie A e bambini di serie B discriminati fin da subito nei loro fondamentali diritti". Da qui l'appello ai verticie, perché "c’è un vuoto legislativo gravissimo rispetto al quale il Parlamento dovrebbe legiferare ma fino ad ora non lo ha fatto, lo hanno chiesto a gran voce molti colleghi anche di parti politiche diverse. Quello che dico alle forze politiche è di mettere da parte la battaglia ideologica e pensare solo ai bambini".

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