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Milano, "fionda rudimentale e lastra di marmo": perché il poliziotto ha sparato

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La "seconda notte di paura" a Milano. Dopo Lambrate, con il vice-ispettore della Polizia Christian Di Martino accoltellato da un marocchino irregolare e in fin di vita, è toccato alla Stazione Centrale essere il teatro dell'aggressione di un egiziano a un gruppo di agenti. Uno di questi, però, dopo aver cercato di fermare il nordafricano con il taser, ha dovuto usare la pistola sparandogli a una spalla

"Stanotte in Centrale un egiziano, dopo essere stato denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale, ha pensato bene di prendere a sassate la polizia. Un agente ha sparato un colpo di pistola, colpendolo alla spalla, per fermarlo: ha fatto benissimo - è il commento di Silvia Sardone, europarlamentare e consigliera comunale milanese della Lega -. Attendiamo ora i perbenisti di sinistra anti-divise che metteranno sotto processo mediatico l'operato delle forze dell'ordine. Giusto stamattina Sala, ai tempi a capo delle marce pro clandestini, ha spiegato come l'immigrazione sia un plus, che servono più immigrati... Chissà a cosa servono tutti quei fantasmi che popolano le stazioni milanesi perché richiamati dalle varie iniziative pro accoglienza sfrenata del Comune di Milano. Quest'ultimo episodio è praticamente una fotocopia di quello di ieri notte a Lambrate: la città è completamente fuori controllo a causa della delinquenza extracomunitaria. La giunta Pd ne prenda atto anziché incolpare il governo. Rinnovo la mia solidarietà a tutto il meraviglioso corpo della Polizia di Stato". 

L'aggressione in Centrale è avvenuta alle 2.20 circa della notte tra giovedì e venerdì, quando gli agenti della Polizia Ferroviaria sono intervenuti in piazza Luigi di Savoia perché un cittadino egiziano di 36 anni, appena uscito dagli uffici Polfer in Stazione dove era stato denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale, si era fermato dando in escandescenza e danneggiando arredi urbani. I poliziotti hanno tentato di bloccarlo mentre agitava una sorta di fionda rudimentale fatta da pietre chiuse all'interno di una stoffa e brandiva un pezzo di marmo recuperato da una lastra che poco prima aveva divelto. Il cittadino egiziano, sotto effetto di sostanze stupefacenti, si è scagliato con violenza contro gli agenti che hanno utilizzato il taser in dotazione nel tentativo di fermarlo e, subito dopo, visto che continuava ad avanzare, uno degli agenti ha esploso un colpo di pistola colpendolo l'uomo alla spalla sinistra. 

L'egiziano, immediatamente portato all'ospedale Niguarda, era stato fermato da una pattuglia dell'Esercito Italiano che aveva richiesto l'intervento della Polfer. L'egiziano aveva rapinato infatti un cittadino marocchino che, portato in ospedale in codice verde a seguito dell'aggressione subita, si era poi allontanato dal pronto soccorso, facendo perdere le proprie tracce. Negativo nella banca dati delle forze di Polizia, l'egiziano 36enne era già stato foto-segnalato lo scorso 24 aprile 2024 a Belluno perché richiedente protezione internazionale con pratica approvata. Aveva già fatto istanza ad Ascoli, ma in quel caso la domanda era stata rigettata per irreperibilità.
 

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