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Milano, allarme antisemitismo nelle città italiane: "È caccia all'ebreo". Fdi e Lega: "Il Pd tace"

Enrico Paoli
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A Roma le elevate misure di sicurezza, nella zona del ghetto e attorno agli obiettivi sensibili della Comunità ebraica, sono state ulteriormente innalzate. Stessa cosa a Venezia, dove «il clima è peggiorato», come spiega Dario Calimani, presidente della Comunità ebraica della città veneta. E non va meglio in altre città del Paese, dove l’antisemitismo strisciante sta diventando un drammatico rumore di fondo. Ma è da Milano, dove si è arrivati all’assurdo del minuto di silenzio osservato in piazza dai sostenitori di Gaza, e quindi di Hamas, per la morte del capo dell’organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, che arrivano i segnali più preoccupanti. Dopo il corteo dei pro Palestina di sabato pomeriggio, con i vergognosi cartelli contro la senatrice, Liliana Segre, e altri ancora (definiti “agenti sionisti”), i sostenitori di Hamas hanno lanciato una vera e propria caccia all’ebreo, in vista della manifestazione del 5, a Roma. «Se c’è qualcuno che non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri dove sa che all’interno di quelle case abitano degli agenti sionisti, 3,80 euro di bomboletta e comincia a scrivere», ha detto Gabriele Rubini, in arte chef Rubio, parlando durante un incontro a sostegno della cosiddetta resistenza palestinese, organizzato dai Carc. In precedenza aveva puntato il dito contro le comunità ebraiche, invitando a boicottarle. Dunque siamo alla caccia all’uomo, alla messa all’indice degli ebrei. (...)

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