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Via il patrocinio di Milano dal film su Vallanzasca

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L'associazione delle vittime non ci sta e invia una lettera alla Moratti

Roberto Amaglio
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Il "Fiore del Male" non s'ha da fare, o per lo meno gli si tolga il patrocinio del comune di Milano. Questo l'appello dei familiari degli agenti delle forze dell'ordine uccisi dalla banda Vallanzasca, la quale rivivrà proprio nel film diretto da Michele Placido e interpretato da Kim Rossi Stuart. Inaccettabile per i parenti delle vittime assistere a una rivisitazione delle geste criminone si Vallanzasca e dei suoi uomini, così come è fuoriluogo che il comune di Milano patrocini l'iniziativa. Così, dopo che una prima lettere contro il lungometraggio è stata inviata senza fortuna il 12 marzo scorso all'assessore alla Cultura di Milano Massimiliano Finazzer Flory, oggi Emanuela Piantadosi, presidente dell'associazione Vittime del Dovere, ci ha riprovato direttamente con il primo cittadino Letizia Moratti. "Il film - spiega la Piantadosi - in qualche modo celebra una persona che dovrebbe scontare quattro ergastoli, invece è spesso fuori. Leggiamo che ha tenuto lezioni nelle scuole e ha dato consulenze a Placido sul modo in cui ammazzava i nostri familiari. Già questo per noi è inaccettabile, ma se non altro si neghi il patrocinio del Comune. La posizione del Comune, che proprio oggi si dice vicino alle vittime del terrorismo, ci pare contraddittoria e assurda. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità". Intanto la difesa del film da parte del regista non cambia. Come già più volte affermato, Michele Placido non sposa la linea della famiglie delle vittime. "Racconto la storia di un criminale che ha ammazzato per cui non posso assolverlo. Non c'è nessuna pietas. Io non posso condannarlo più di quanto lo ha condannato la giustizia. È un personaggio che a me interessa per il suo aspetto oscuro. I grandi scrittori russi, come Dostojevski, hanno scelto figure negative per capire perchè alcune vite vanno in una certa direzione. A me interessa il lato umano".

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