Una fiaccolata sfociata nella violenza, quella organizzata per ricordare Mahmoud Mohamed, il 21enne di origine libica deceduto la notte del 21 maggio, dopo essersi schiantato con lo scooter all'incrocio di via Marco D'Agrate e via Cassano D'Adda, a Milano. Il ragazzo stava cercando di sfuggire a un controllo della polizia. Alcuni presenti al corteo hanno infatti lanciato oggetti, aggredito verbalmente e spintonato alcuni cronisti e hanno urlato contro gli agenti in borghese: "Avete ammazzato un ragazzo e noi creiamo problemi?". Il riferimento è a Ramy Elgaml, amico di Mohamed e anche lui morto scappando dalle forze dell'ordine. In testa al corteo il padre del 19enne egiziano deceduto durante un inseguimento con i carabinieri lo scorso novembre.
E ancora: "Chi ha avuto modo di conoscere Ramy e Mamu, sente tutto questo dolore. Manca il rispetto nei confronti di chi è morto troppo giovane: ancora una volta si parla di un inseguimento. Ancora una volta, chi è cresciuto in quartieri come il nostro, in una cultura come la nostra, deve essere dipinto come un criminale", rincara la dose un'amica di Mahmoud.
Stando alle prime informazioni sarebbero oltre un centinaio le persone scese in piazzale Corvetto per la fiaccolata organizzata da amici e parenti, alla presenza della famiglia di 'Moha'. 'Ramy e Moha per sempre con noi' recita un cartellone. I due ragazzi morti a sei mesi di distanza erano infatti amici tra loro, cresciuti entrambi nel quartiere Corvetto.