Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio del Comune di Milano, non ha risposto al gip, scegliendo dunque di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio nell'ambito della maxi inchiesta sull'urbanistica. Inchiesta che vede coinvolti, tra gli altri, anche l'archistar Stefano Boeri e il sindaco Giuseppe Sala. Il gip, in ogni caso, dovrà decidere sulla richiesta di carcerazione presentata dalla Procura. "Non c'è alcun episodio corruttivo, né nessun sistema per come è delineato dalla Procura", ha spiegato l'avvocato di Marinoni, Eugenio Bono, chiarendo che la difesa ha depositato al giudice una breve memoria difensiva solo sulle esigenze cautelari e che il suo assistito si difenderà "nel dibattimento".
Secondo gli inquirenti, Marinoni sarebbe stato un "procacciatore d'affari" nei vari progetti immobiliari. Inoltre, sempre secondo i pm, avrebbe guidato la Commissione addetta ai pareri, "organismo al centro del sistema di speculazione selvaggia sorretto" da una "lettura manipolata delle regole", da "conflitti di interessi" e "falsi". Oltre che da presunte tangenti "mascherate" con consulenze. Rivolgendosi ai giornalisti, come si legge sul Corriere della Sera, Marinoni ha detto: "Quando dovesse essere risolto tutto tra 5 anni, vi voglio qui non unicamente quando serve rimestare il pentolone, ma anche quando si saranno chiarite molte cose. È già tre anni che andiamo avanti, che sono indagato. Ho letto le carte e sono sereno perché mi fido della giustizia italiana". Quando gli hanno chiesto del presunto conflitto di interessi, invece, ha risposto: "I magistrati dicono di sì e sarà mio compito dimostrare di no". Le accuse nei suoi confronti sono corruzione, falso e induzione a fare o promettere utilità.
Beppe Sala, lo sfogo sotto anonimato: "Che ipocriti. Se difendi il sindaco...", terremoto nel Pd
Il Partito democratico in fibrillazione. Il sostegno a Beppe Sala, sindaco dem di Milano finito nell'inchiesta sull&...Nelle prossime ore sarà sentito in Tribunale anche Giancarlo Tancredi, l'ex assessore alla Rigenerazione urbana su cui pendono l'accusa di corruzione e una richiesta di arresti domiciliari. Intanto, all'esterno di palazzo di Giustizia è partita una protesta di un gruppo di operai: 15 lavoratori dell'Impresa Edile Ricca di Lodi hanno deciso di manifestare su un ponteggio posto al settimo piano di un edificio in ristrutturazione in corso di Porta Vittoria angolo Ottorino Respigni.