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Il lavoro della Polizia municipale e l'idea di sicurezza ritrovata

Cosa ci suggerisce l'arresto di tre egiziani che prendevano a pugni un poveretto per rapinarlo di una catenina d'oro
di Simona Bertuzzigiovedì 30 ottobre 2025
Il lavoro della Polizia municipale e l'idea di sicurezza ritrovata

3' di lettura

Ieri la polizia municipale ha arrestato tre egiziani che stavano prendendo a pugni un poveretto in via Messina per rapinarlo di una catenina d’oro che aveva al collo e forse pochi spicci. Sono intervenuti rapidamente, e davanti agli occhi sgranati di qualche passante incredulo, hanno fermato i primi due componenti della banda e il terzo l’hanno inseguito e acciuffato mentre tentava una fuga disperata. Poco prima questione di ore ma è solo un dettaglio - avevano scoperto una sartoria in via Bramante usata per assemblare abiti contraffatti. C’era un continuo via vai di senegalesi attorno a quel magazzino, chi entrava a passo svelto per lavorare e prelevare la merce, e chine usciva con borsoni carichi di roba. Da bravi poliziotti hanno fiutato la truffa e l’inghippo. E sono entrati a controllare. Era una sartoria brulicante di lavoratori e di ordini. Sugli abiti cuciti nel magazzino venivano applicate le etichette di note marche di moda e poi via di corsa verso gli angoli più sperduti della città per rifilare ai milanesi - ligi al lavoro, alle scadenze e a quel saper fare meneghino onesto e sincero- le loro patacche a prezzi esorbitanti. Novemila vestiti truccati, mica quisquiglie.

Cronaca di una giornata ordinaria della Polizia Municipale di Milano, e vi abbiamo riassunto solo le prime notizie del giorno. O per meglio dire, le ultime di un periodo costellato di controlli, operazioni, arresti tutti firmati dagli agenti di piazza Beccaria. Dal famoso blitz al campo di Chiesa Rossa che ha consentito alla Locale di individuare e fermare nel giro di pochissimo tempo i quattro ragazzini che in una mattina di agosto, guidando un’auto rubata, hanno travolto e ucciso una povera settantenne che tornava a casa tranquilla e non pensava certo di trovare la morte sulla strada per mano di 4 bimbi cresciuti troppo in fretta, agli innumerevoli arresti di borseggiatrici e pusher. Fino all’intervento, una settimana fa a Bruzzano, per soccorrere la donna uccisa in mezzo a una strada dall’ex compagno inferocito e poi buttarsi all’inseguimento del killer beccato guarda caso la sera stessa tra gli alberi del vicino Parco Nord. Il punto è che qualcosa è cambiato in piazza Beccaria dove da qualche tempo siede il comandante Gianluca Mirabelli e i vigili non sono più sinonimo soltanto di pattuglioni stradali e multe a raffica agli automobilisti che parcheggiano malamente, ma di presidio capillare del territorio. 

A raccoglierne i risultati è ovviamente Milano e i milanesi tutti che da anni assistono impotenti alla deriva delle periferie con le strade diventate terre di nessuno e i maranzini in abiti firmati e borsello al collo che la fanno da padroni. Nulla è ancora risolto, ovviamente. La notte fa sempre paura ai ragazzi adolescenti che si avventurano tra le vie della movida sfuggendo alle bande di predatori di seconda generazione che li tampinano per un giubbotto o per cercare rissa, e soprattutto alle donne che rincasano con il cuore in gola. Ma certamente la famosa percezione di sicurezza, che certuni a sinistra hanno ignorato, talora sminuito, più spesso rifilato tra le priorità fantasiose di una destra nostalgica amante dell’ordine e del controllo, comincia a diventare realtà.

Milano lo aveva sperimentato con i vigili di quartiere dell’ex sindaco Albertini. Bastava vederli pattugliare le strade per sentirsi più tranquilli. Ora la sensazione è più o meno la stessa. Il comandante Mirabelli lo ha spiegato in occasione della festa dei vigili: «L'anno scorso avevo chiesto ai nostri agenti di riappropriarci del nostro orgoglio identitario e di recuperare il legame tra i ghisa e i milanesi. Ho chiesto molto ai colleghi quest'anno e devo dire che i risultati sono sotto gli occhi di tutti: si può sempre migliorare, ma hanno restituito tantissimo».

La buona notizia è non solo che l’impegno continuerà finché resterà al comando di piazza Beccaria ma che arrivano rinforzi. 500 uomini in più entro fine mandato. E le pattuglie sono già salite da 45 a 130 di giorno, da 7 a 20 la sera. Insomma la strada è tracciata, e i milanesi ringraziano.