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Ddl Gelmini. Anche la Facoltà di Scienze politiche della Statale in agitazione

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Milano. Richiesta al rettore un'assemblea per il 20 ottobre. In cantiere altre iniziative

Roberto Amaglio
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Non si ferma l'ondata di proteste contro la riforma dell'università allestita dal ministro Maria Stella Gelmini. Oltre alle manifestazioni della scorsa settimana, questa mattina si è registrata la sollevazione dei ragazzi della facoltà di Scienze politiche dell'Università Statale di Milano. Una trentina di studenti di uno dei collettivi della facoltà, Fuori Controllo, si sono presentati oggi dal preside Daniele Checchi per chiedergli di prendere posizione contro la riforma e di convocare per mercoledì 20 ottobre una seduta straordinaria del Consiglio di Facoltà, con la contemporanea sospensione della didattica. Se il preside ha risposto che sottoporrà la richiesta alla giunta, gli studenti hanno confermato la loro volontà di proseguire con le iniziative di protesta e di informazione sulla riforma, così come sta accadendo in diversi atenei italiani. "In tutta Italia moltissimi atenei hanno deciso di posticipare l'inizio delle lezioni come forma di solidarietà nei confronti dei ricercatori indisponibili e come protesta contro i tagli e il Ddl Gelmini - hanno sostenuto i componenti del collettivo -. Riteniamo gravissimo che qui a Scienze politiche tutto proceda come se nulla fosse e il dibattito sulla riforma avvenga solo tra i baroni nei corridoi dei dipartimenti. Lei - hanno detto quindi al preside - non facendo niente, si sta assumendo la responsabilità di vedere questa facoltà fallire e chiudere senza aver mosso un dito".

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