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I miti di Mafia Capitale? Er Monnezza, Belen e Bombolo

Nicoletta Orlandi Posti
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Massimo Carminati, il Nero (o il Cècato) di Mafia Capitale veniva preso in giro dai suoi amici per il fare un po' troppo intellettuale. Si svegliava al mattino alle 6 e subito- dice lui in una intercettazione- “scarico dall'Ipad il Corriere della Sera”. L'amico tuttofare Riccardo Brugia replica: “Ma tu mai il Corriere dello Sport?”. Nel giro infatti erano altre le letture, come quelle che allo stesso Brugia consiglia il commerciante d'auto Luigi Seccaroni: “Ma comprate Novella 2000! Fai uscì qualcuno… vattelo a comprà”. Il povero Brugia si preoccupa che sia uscito qualche scoop su Carminati: “eh… c'è stà l'amico nostro?”. Ma è fuori bersaglio. “Tu non ti preoccupà”, replica Seccaroni, “và a vedè… c'è ‘na sorca… c'è Belen con…'na fregna…”. Sospiro di sollievo del braccio destro di Carminati: “sei un grande, Luì… non c'è niente da fà”. E l'altro, continuando lo spot per Novella 2000: “che fregna Belen, ahò… tutta nu… mezza nuda, che sorca…”. Sempre Brugia viene intercettato con un altro amico della congrega di Carminati, Roberto Lacopo. Ed è l'occasione per un po' di critica cinematografica. Roberto: “Ieri me sò visto il film con Bombolo…” Riccardo: “pure io, quello con Tomas Milan, pure io…”. Grandi risate fra i due. Riccardo: “pure io Er Monnezza, li stanno a rifà e li stò a vedè pure io…”. “Che belli, che belli!”, “Che grande che è…”. di Franco Bechis

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