Vittorio Feltri: "Facciamo fallire la Grecia, ecco cosa succede"
Vittorio Feltri è convinto che basta, bisogna che la Grecia fallisca. Partendo dalla premessa che il Paese è in defaul, che non ha soldi e non riesce a pagare i debiti. "Non ha importanti aziende che producano ed esportino; il turismo è un suo punto di forza, ma non basta per aggiustare i bilanci; gli armatori agitano un' arma micidiale di ricatto: se il governo ci aumenta le tasse, noi espatriamo, delocalizziamo e non sganciamo più un soldo". "Una situazione del genere - continua Feltri su Il Giornale - non promette nulla di buono: all' orizzonte si profila un fallimento tragico del Paese. Da anni Atene tira la corda, e la corda si è sfilacciata: è sul punto di spezzarsi". Il futuro - A questo punto, il fontatore di Libero ed editorialista del Giornale spiega, con il fallimento della Grecia l'Europa si renderà conto che la moneta unica "è stata una maledizione per chiunque l'abbia adottata perché esso non è all'altezza di rappresentare più di 20 economie diverse, 20 culture diverse, 20 legislazioni diverse, 20 lingue diverse. È fonte di confusione, come ampiamente dimostrato dalla politica schizoide di Bruxelles". Non è ottimista, Feltri, che scrive: "Non abbiamo strumenti idonei a prevedere le conseguenze di una simile crisi monetaria, ma siamo sicuri che essa sia inevitabile". Da qui la previsione: quando arriverà il crac ogni Paese dovrà trovare una soluzione tranne quelli come l'Inghilterra, la Danimarca e la Svezia che dell'euro hanno sempre diffidato. "Siamo alla vigilia del terremoto eppure non abbiamo paura: viviamo alla giornata, confidiamo nello stellone protettivo, pensiamo che tutto sommato ce la caveremo o, peggio, che sarà una passeggiata"