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Corna d'estate, la confessione a Libero: "Ho tradito". Vittorio Feltri: "Bravo, l'importante è che..."

Giulio Bucchi
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Carissimo direttore, È per me un onore scriverti. Ho meno di 30 anni, ma per me leggerti quotidianamente è un orgasmo editoriale al quale difficilmente faccio a meno. Ti racconto chi sono. Ho un lavoro mio (sono il padrone che combatte quotidianamente in prima linea) con tutti i problemi che questo comporta. Ho incarichi pubblici che mi danno visibilità nella mia comunità. Mi sono fidanzato con Claudia circa 3 anni e mezzo fa. Qualcosa di travolgente, molto bello. Avevo poco più di 24 anni e questa cosa mi dava un grande senso di libertà. Ho sempre fatto tutto per lei, convinto se si sta insieme lo si fa a 360 gradi. Poi succede che le mie battaglie quotidiane per il mio lavoro diventano delle rotture di c****oni per lei: dice che non la penso. I miei incarichi pubblici sono impegni per sviare dal nostro rapporto. Mi sento dire che non la considero perché le mando il buongiorno via sms alle 9.30, quando magari lavoro dalle 7. Mi sento dire che ha perso la stima nei miei confronti. In uno di questi incarichi conosco una persona. Una persona della quale ometto il nome, ma veramente straordinaria. Quella persona che ti cambia l' esistenza: quando la abbracci dimentichi ogni problema per lasciarti completamente a lei. Una persona che ha distrutto ogni mia certezza e mi ha preso dentro le sue braccia nella maniera più normale. Ora è da un mesetto e poco più che facciamo del gran sesso. O meglio: eravamo partiti così, ora facciamo l' amore. Il più bell' amore di questo mondo. Questa ragazza ha 8 anni meno di me, ma è il genere di persona che non mi importa la questione anagrafica. Anche lei è fidanzata, ma entrambi nonostante tutto non abbiamo senso di colpa e la normalità del quotidiano ci porta a cercarci. Ti posso dire, caro direttore, HO TRADITO. Ma al di là della persona eccezionale che il fato mi ha posto davanti, devo anche dire una cosa: «Se uno a casa propria mangia bene, non va a mangiare al ristorante». Trovo una incapacità diffusa: quella di sapersi tenere le persone. Perché certi atteggiamenti inequivocabilmente influenzano i nostri. Se io non fossi stato trattato come un avanzo non sarei andato a mangiare al ristorante. Se non fossero state umiliate le mie convinzioni perché cambiare? Caro direttore, ti dico una cosa. Anche il fatto di aver piantato due corna in testa a quella stronza, almeno mi fa togliere una grande soddisfazione. Ringraziandoti per la tua innata capacità giornalistica e per la lucidità delle tue analisi, Ti saluto con affetto Lorenzo. Caro Lorenzo, se dicessi che non ti capisco mentirei. Mi sono immedesimato in te e ti giustifico alla grande. Spesso, non sempre, le mogli pensano di essere padrone non solo dei nostri destini, ma anche dei desideri. Diventano antipatiche e insopportabili. Si lamentano, ci rimproverano e alla fine ci massacrano l' apparato genitourinario. A quel punto, se per caso ti capita fra le braccia una fanciulla che sorride, non resisti, te la prendi e amen. Non è accaduto solo a te, ma a molti uomini. Ignoro se tu abbia dei figli, ai quali bisogna comunque stare vicini per senso di responsabilità. Ma amare una donna diversa da quella che hai sposato non costituisce un sacrilegio. Sii prudente, non confessare nulla, lascia che sia il mondo a girare intorno a te e non viceversa. Vai Lorenzo, la fuga dal matrimonio che hai assaporato non sarà l' unica. E la tua sposa non sarà migliore di te. di Vittorio Feltri

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