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Nunzia De Girolamo, la lezione che devono imparare i politici dopo la tragedia di Genova

Gino Coala
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Penserete immediatamente ad una delle più famose piazze di Roma. Forse c'è un collegamento, forse no. Sicuramente c'è il tentativo di collegare la piazza della vita reale con l'agorá virtuale. Il popolo della rete con il popolo delle strade. La voce della piazza del popolo con le orecchie, spesso sorde, del Palazzo. Sarò la voce. A volte anche l'urlo di chi vuole uscire dal silenzio ed entrare nell'arena della conoscenza. Storie di ingiustizia. Racconti di disservizi. Segnalazioni di verità. Proteste per decisioni sballate. O anche solo confronto, perché l'agorá per gli antichi greci indicava la piazza principale della polis. Proveremo a dare un peso alla piazza dei like, perché dietro ogni like c'è una persona con i suoi bisogni, le sue speranze, i suoi sogni e le sue insoddisfazioni verso un Paese spesso cieco, sordo ed inconsapevole delle opportunità e bellezze che lo rendono unico. Una piazza che spesso non viene ascoltata, una piazza che sa. Una piazza fatta dal popolo, che ha l'umiltà di ascoltare chi, ha dedicato la propria vita allo studio e all'approfondimento. L'umiltà di affidarsi a chi, esercita una professione che gli consente di prevenire e prevedere alcuni disastri. Come quello avvenuto a Genova, proprio nell'instante in cui mi accingevo a scrivere questo pezzo. Un disastro forse annunciato, già qualche anno fa. Voci inascoltate, purtroppo. Umiltà di ascoltare che, spesso e volentieri, manca alla politica. Due giorni fa, attraverso la mia rubrica settimanale Instagram ‘'Chiedilo a Nunzia'', mi è stata segnalata la voce dei medici di questo Paese. Una lettera con migliaia di like ed altrettante condivisioni, che ha scosso la mia coscienza di madre e ha dato forza alle mie convinzioni di cittadina di piazza del popolo. Una lettera che parla di un tema caldo, come ama dire il popolo dei social: i vaccini. L'ha scritta una donna, Silvia Braccini, un semplice medico anestesista. Silvia, l'aveva indirizzata alla senatrice Paola Taverna: non ha ottenuto risposta. A Paola Taverna, non a caso. Ognuno è responsabile di ciò che dice, e, di cose particolare la senatrice grillina ne ha dette diverse. Ma, in questo caso,si è responsabile anche di ciò che non si dice. O meglio, di ciò che non si risponde. Proveremo , insieme, ad avere un'interlocuzione qui, sperando che il M5S non sia diventato il movimento delle verità in tasca. Perché è il popolo dei like, che oggi, dopo la protesta, cerca proposte e risposte. Proprio da loro. Una lettera che parla al cuore, che guarda la realtà senza veli. Parole scritte con profondo rammarico. Rammarico perché chi crede, a buon ragione, nel primato della scienza rispetto alla politica, non può che provare tanta delusione. ‘'I nostri bambini non sono bestiame'', scrive Silvia. ‘'Mi vergogno di essere rappresentata da lei'', prosegue. La scienza studia ed approfondisce, la politica, sempre più spesso, improvvisa. E a volte, l'improvvisazione della politica fa più male dell'immobilismo, altra caratteristica spesso in voga in specifici ambienti politici. L'improvvisazione è ancora più dannosa, perché spesso è accompagnata da un altro male del nostro secolo: la presunzione di verità. Un mix perfetto, all'epoca dei social network. Eppure, oggi, è il popolo dei like che chiede risposte. Chiede risposte ai propri rappresentanti. Chiede risposte sulle tragedie come quella di Genova. Chiede risposte su un tema caldo come I vaccini. Non c'è da stupirsi. Del resto, teoricamente, sarebbe proprio questa la democrazia rappresentativa. Fb: Nunzia De Girolamo Instagram: nunzia.degirolamo Email: [email protected]

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