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Vittorio Feltri: Bolsonaro tieniti Cesare Battisti, abbiamo già troppe teste di c***

Giulio Bucchi
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Mi complimento anzitutto con Bolsonaro, che ha conquistato il Brasile a suon di voti popolari. Piaccia o no, costui è stato bravo nel condurre una campagna elettorale persuasiva. Parlo di un uomo di destra con cui immagino si possa ragionare senza temere equivoci. Ne approfitto per chiedergli un grande favore: ci ha promesso solennemente di renderci il terrorista Cesare Battisti (nome e cognome francamente eccessivi), convinto, evidentemente, di venire incontro ai nostri desideri; in realtà non sapremmo che farcene di lui, un individuo privo di coscienza e di moralità, insomma un pluriomicida che solo a guardarlo in volto provoca l' orticaria, trascurando sentimenti improntati al disprezzo. Perdoni l' ardire, caro presidente, ma di un comunista assassino non abbiamo bisogno, non ne sentiamo la mancanza e preferiremmo che stesse dove sta, in Sudamerica, lontano dagli occhi, lontano dai glutei. Vero che se lei ce lo rispedisse in Italia, egli filerebbe dritto in galera onde scontare alcuni ergastoli, sia pure con deplorevole ritardo, però sa come vanno le cose nel nostro disgraziato Paese zeppo di residuali criptomarxisti: costoro hanno ancora in mano il pallino e molta influenza non solo sulla pubblica opinione, bensì anche sui cosiddetti intellettuali dei miei stivali. I quali, sapendo che il guerrigliero degli anni Settanta è chiuso in cella, si mobiliterebbero in massa allo scopo di restituirgli la libertà, organizzando una delle solite feste del perdono cui si deve la scarcerazione di ogni brigatista rosso e bastardi affini, più o meno pentiti o dissociati. In effetti dietro le sbarre non è rimasto neanche uno dei criminali politici che misero a ferro e fuoco la nostra vituperata patria. Ora essi vivono agiatamente nel consorzio civile, rispettati e addirittura applauditi dalle masse progressiste che rimpiangono gli anni di piombo. Alcuni tengono lezioni universitarie, altri sono finiti al Rotary, altri ancora discettato di varia umanità su giornali e riviste, campano quali reduci di gloriose battaglie, corteggiati e ammirati. All' idea che Battisti si aggreghi alla élite dei farabutti a riposo, mi si rivolta lo stomaco e non solamente quello. Il vecchio terrorista, se rimettesse piede sulla Penisola, sconterebbe (forse) qualche annetto al fresco, dopo di che sarebbe abbracciato dai propri accoliti, portato in trionfo e issato sulla cattedra di qualche ateneo compiacente. Stimatissimo Bolsonaro, ci risparmi questa immensa rottura di coglioni, trattenga il delinquente sgradito ai miei connazionali, ne faccia l' uso che crede ma non lo rifili a noi che di teste di cazzo ne abbiamo già in abbondanza. di Vittorio Feltri

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