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Vittorio Feltri: "Sinistri imbecilli. Gli immigrati rompono, sola la gente e Matteo Salvini l'hanno capito"

Cristina Agostini
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Sabino Cassese sul Corriere della Sera di ieri ci ha spiegato con dovizia di particolari che l'acqua calda ha una temperatura più elevata di quella fredda. Ma dobbiamo informarlo, a costo di deluderlo, che fin qui ci eravamo arrivati da soli, senza l'aiuto culturale di alcuno. Noi, a differenza dell'editorialista, non siamo per fortuna costituzionalisti, né mai ci è premuto di diventarlo, anche perché la Carta italiana, definita da un folto gruppo di allucinati la più bella del mondo, in realtà assomiglia ad un catalogo di buoni sentimenti e di cattive intenzioni. Essa, essendo tesa a garantire la non governabilità, offre il pretesto per definire, coram populo, chiunque intenda guidare il Paese un aspirante dittatore. Infatti Salvini è sputacchiato da una folla di odiatori professionali poiché non si lascia sopraffare dai demagoghi di sinistra impegnati a riaprire i porti contro la volontà della gente sensata. Gli immigrati che arrivano qui a frotte non fuggono da guerre inesistenti, pensano soltanto, influenzati dalla propaganda buonista e sgangherata, di trovare un altrettanto inesistente Eldorado nella penisola. Siccome poi non hanno un mestiere e non possiedono la cultura del lavoro, finiscono con l'essere sfruttati dal caporalato meridionale e dalla criminalità organizzata o, nel migliore dei casi, col bivaccare nei giardini pubblici delle città del Nord, dove si specializzano con risultati brillanti nell'attività di rompere i cogl***i ai passanti. Salvini è l'unico politico in sintonia con i connazionali ostili alle invasioni barbariche ed è ovvio che raccolga ricche messi di consensi. Mentre i cosiddetti progressisti e i cattolici integralisti si illudono di sedurre l'elettorato predicando l'ospitalità incondizionata, cioè senza precisare quanti stranieri siamo all'altezza di ricevere e fino a quando. Trattasi di incoscienza allo stato puro per non dire che siamo di fronte a un fenomeno di imbecillità inguaribile. Cassese, che ha una mente fine però sganciata dalla volgare realtà in cui vivono i compatrioti, sorvola su questi temi. E non si accorge di uscire dai binari del senso comune. Ecco un suo ragionamento stravagante. Gli aventi diritto al voto da noi sono 51 milioni di individui. Di questi, 9 milioni regalano il suffragio a Salvini, il quale pertanto rappresenta una relativamente esigua minoranza, cosicché non è democraticamente autorizzato ad avere un potere totalitario. Che scoperte del piffero. Il costituzionalista dimentica che le maggioranze si calcolano sulla base di chi si è recato al seggio e ha depositato la scheda nell'urna, non contano nulla coloro che hanno disertato la cabina. Non fosse così, poiché costituiscono il gruppo omogeneo più folto, gli astensionisti dovrebbero essere chiamati, stando alle elucubrazioni di Cassese, a reggere la cosa pubblica. Insomma dovrebbero governare loro, e forse sarebbe meglio. Bravo, professor Sabino. Avevamo bisogno delle sue fosche illuminazioni. di Vittorio Feltri

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