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Vittorio Feltri: "Giuseppe Conte si dimetta, poi governissimo. Sia emergenza fino in fondo"

Davide Locano
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Le apparizioni televisive di Giuseppe Conte proseguono inarrestabili. Servirebbero al premier onde rafforzare la propria posizione al vertice dell'esecutivo, in realtà la indeboliscono. La gente comincia a stancarsi delle solite chiacchiere sul virus che le ha cambiato all'improvviso la vita, rendendola precaria e agra. Vanno bene le precauzioni, il blocco delle attività pubbliche, però la sensazione diffusa è che la stalla sia stata chiusa quando i buoi erano già fuggiti. Cosicché l'infezione, lungi dall'essersi arrestata, dilaga anche se non provoca la strage che tutti temevano. I morti, non numerosi, erano persone debilitate, affette da malattie gravi e perciò esposte all'attacco del morbo. Visto come stanno le cose si potrebbero allentare se non eliminare i vari divieti i quali impediscono ai cittadini di condurre una esistenza che non sia un incubo. Leggi anche: "Usa l'ironia che gli stolti non capiscono": Feltri in difesa di Burioni In molti di noi è maturata la convinzione che il presidente del Consiglio e i suoi ministri siano inadeguati ad affrontare questo tipo di emergenza. Sarebbe opportuno che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, si convincesse a costituire un governo nuovo e adatto a prendere il toro Corona per le corna. Cioè un governo incline a collaborare con l'opposizione e pronto a dedicarsi non alle intercettazioni e alla prescrizione, bensì all'infezione che colpisce prevalentemente l'economia italiana e meno la salute pubblica. In sostanza sarebbe consigliabile una piattaforma comprendente tutti i partiti decisi a restituire un minimo di serenità al popolo, ponendolo in condizioni di ricominciare la solita produzione, cioè il lavoro in ogni settore con rinnovata serenità. In altri termini serve un gabinetto istituzionale capace di dedicarsi alla crisi che ci affligge, guidato da una personalità unificante e in grado di concertare provvedimenti idonei, i quali non suscitino polemiche e non fomentino beghe tra potere centrale e poteri regionali. Sono quindi necessarie le dimissioni di Conte e la nomina di un sostituto credibile e abilitato a mettere d'accordo, per un periodo ragionevole, le forze politiche. Si dà il caso che il Quirinale non gradisca elezioni anticipate, le quali attualmente, incombendo Corona, sarebbero traumatiche, pertanto la soluzione da noi proposta sarebbe l'unica adottabile, un toccasana per porre termine alle liti che impediscono un rientro nella normalità amministrativa. Se emergenza è, lo sia fino in fondo. di Vittorio Feltri

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