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Bacchetta Mentana"E' troppo pessimista"E con Monti non si può

Su L'Espresso, il fondatore di Repubblica attacca il conduttore del tg di La7. Solo quando c'era Silvio era giusto dare brutte notizie

Matteo Legnani
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Da che pulpito arriva la predica: Eugenio Scalfari su l'Espresso fa una "tirata" a Enrico Mentana (che dice di adorare) perchè dà troppe brutte notizie. Dice, il padre fondatore di Repubblica, che Chicco ignora le notizie positive, anche quando ci sono, per strillare solo quelle brutte. E che su questo pessimismo ha costruito il successo del Tg di La7, passato da uno share del 3 a uno del 10%. A leggere Scalfari si resta basiti. Perchè la sua Repubblica, per anni, ha fatto del pessimismo e della negatività sempre e comunque la sua linea dottrinal-editoriale. Era difficile sfogliare il suo quotidiano senza imbattersi in una parola dal chiaro segno negativo in ogni pagina o quasi. Sull'Espresso, Scalfari riconosce che è sulle brutte notizie che i giornali vendolo le copie e ammette di averlo fatto anche lui, il pessimista. Già, ma il problema è che Mentana lo fa troppo e, cosa più grave agli occhi del patriarca del giornalismo italiano, anche oggi. Oggi che Silvio Berlusconi non c'è più e al suo posto c'è Mario Monti (che tra l'altro domenica renderà omaggio a Scalfari e Mauro intervenendo alla "Repubblica delle idee", convention del Partito-Repubblica in corso a Bologna). Ma c'è un'altra cosa che dà fastidio a Scalfari: che Chicco una buona notizia l'abbia trovata e che ci inzuppi il pane tutti i giorni. Trattasi, la lieta novella, di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 stelle. Che andava bene finchè a battute sfotteva e demoliva il Cavaliere. Ma ora che ha messo nel mirino (politico e di preferenze) anche Monti, Napolitano e il Pd, a quel marpione di Scalfari non piace più.

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