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Il Baffo è tornatoe ora sfida i cinesi

Roberto Da Crema, famoso per le sue televendite, apre un bazar ed è boom di vendite: "Il mio è tutto mede in Italy"

Matteo Legnani
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Hhhhhhhhhhhhiiiiiiiiii. Il Baffo prende fiato e fischia ispirando, poi si fionda verso due signore anziane che stanno guardando - con curiosità e un poco di timore - un set di coltelli da cucina. «Acciaio, tutto acciaio e guardate come tagliano». Oplà, la manualità è da prestigiatore e il dito paffuto accarezza la lama affilata con la stessa delicatezza e velocità con cui un bancario sfoglia una mazzetta di 500 euro. «Non potete non comprarli, questa è roba unica e di marca. Leggete, leggete il prezzo!  Hhhhhhhhhhhhiiiiiiiiii, in qualsiasi negozio li pagate 79 euro, ma qui, solo qui, ve li portate a casa con 15 euro e...». No, non servono altre parole. Il set di coltelli è già nella borsa delle donne che si guardano con l'occhio soddisfatto della massaia convinta di aver fatto l'affarone e si girano divertite verso i giacconi in pelle per un nuovo acquisto. Benvenuti nel «Publistore» di Roberto Da Crema, in arte il Baffo. Milleduecento metri quadrati - a due passi dall'uscita dell'autostrada di Lodi, zona commerciale - di oggetti e oggettini, abiti, motorini, mutande, orologi, giochi, elettrodomestici, bottiglie di vodka e tutto quello che volete, pensate a qualcosa ed eccolo laggiù che vi aspetta. A prezzi stracciati, ovvio. Alla parete c'è pure un sacco per la boxe. «No, non è in vendita: è lo scarica acquisti. Chi si incazza perché vede prezzi imbattibili ma non ha con sé soldi a sufficienza per fare affari, può tirare pugni per tre minuti. Così sfoga la rabbia!», urla Roberto. Che poi prova a fare il furbo. «Guardi questi bicchieri in sottovuoto, sono una bomba e un giornalista come lei - tac, parte una manata sulla spalla - non può farne a meno. Hhhhhhhhhhhhiiiiiiiiii, cinque bicchieri a solo 4 euro. Forza - tac, secondo ceffone sul braccio - sono suoi! Dice di no, non li vuole? La convincerò e li comprerà prima di andarsene. Vedrà...» e la battuta sa di sfida. Perdente già in partenza. Da destra - toc toc toc - si avvicina una bella signora in zoccoli: «Baffo, ma non hai le biciclette?». «Quelle arrivano a ottobre, ma settimana prossima ci sono dei piatti meravigliosi». Pausa di sorpresa: che c'entra? La donna ha la lingua lunga, non si scoraggia. «Ma Baffo, di piatti a casa ne ho già un'infinità!». «Li rompa tutti! Così poi ha la scusa per comprarli». Meraviglioso. E - insaziabile - va avanti in pressing. «Hhhhhhhhhhhhiiiiiiiiii, signora, in attesa delle biciclette e dei piatti prenda gli occhiali da vista! In Farmacia li paga 26 euro, qui solo 7!». Pausa. Dalla borsa della spesa della donna ecco spuntare - come fosse un coniglio dal cilindro di Silvan - la sorpresa. «Ne ho appena comprati due paia, uno per me e uno per mio marito!». Ops, manca solo l'applauso. Già, sembra di essere in uno studio televisivo, in un grande reality show e la tentazione è di cercare le telecamere nascoste. Sempre che non siano già state vendute pure quelle. Roberto si apparta in un angolo, abbassa la voce. «Dopo 30 anni di televendite ho deciso di cambiare. Alla gente non basta più uno che fa il pirla in video. Vuole vedere gli oggetti dal vivo, toccarli. Ho già un magazzino di questo genere a Busnago, questo è il secondo. E punto al terzo: devo decidere se aprirlo a Rimini o ad Olbia. Sa quale è il segreto di questo business? Che qui si trovano prodotti di marca a poco prezzo». Facile da capire. Più complicato spiegarsi come sia possibile. «Funziona così. Gli editori di tv o giornali si fanno pagare la pubblicità al 70 per cento in soldi e al 30 per cento in cambio merce. Io, quella merce, gliela compro e poi la rivendo qui. Un giochino facile facile che rende a tutti. Naturalmente ho quello che ho, ogni dieci giorni ci sono nuovi arrivi e cambia tutto». Il Baffo si ributta tra gli scaffali («La cosa più difficile da piazzare è questa macchina del caffè. Ma io la offro a 99 euro e riempio l'automobile con mille cialde gratis!») e quando un signore gli chiede se ha un particolare bicchiere che i cinesi del negozio a fianco vendono a 2 euro, si produce in una doppietta di Hhhhhhhhhhhhiiiiiiiiii. «I cinesi? Qui c'è tutto ed è tutto made in Italy». Roberto riprende a sussurrare. «I negozi dei cinesi non mi fanno paura, anzi. I miei store li apro proprio vicino a loro, è una scelta. Una sfida. Si possono offrire gli stessi prodotti, ma fatti qui e dunque garantiti. E quando c'è da convincere ne so qualcosa. In tv facevo 50, 60 mila vendite al mese. Ai tempi mi telefonavano tutti: Greggio ha comprato una scala, la Bertè delle pentole, Piersilvio Berlusconi degli orologi. E Silvio...». Suspance. «Silvio l'ho conosciuto a  San Siro nel '94, me l'ha presentato Sgarbi. Mi ha guardato: “Cribbio, io per vendere dovrei prendere lezioni da lei!”». Sono le tre di pomeriggio, 36 gradi, ci si scioglie eppure continua a entrare gente. «Abbiamo aperto il 29 luglio e sono già state distribuite 7000 tessere sconto. La clientela è nazionalpopolare, ma viene anche chi ne sa. Guardi, guardi questa poltrona in pelle. A me fa cagare, troppo elegante. Eppure ne ho vendute cinque a 650 euro anziché 1800, questa è l'ultima. E quei vasi in onice? Fuori da qui costano 69 euro, io li lascio a 29 e ne sono andati già 300! L'altro giorno arriva un tizio con l'autista. Li guarda e poi ne compra 30. Sa chi era? Un monsignore di Lodi, li metterà in chiesa. Quando se ne è andato mi ha dato la benedizione. “Baffo, lei è un monello, ma è simpatico”». Amen. Roberto sorride ed è gasato. «Ho avuto una bella idea con questo negozio, è? - e intanto allunga una mano - Appoggi biro e taccuino e mi tenga questo per favore. E questo. E questo». Ops, sono bicchieri sottovuoto. «Hhhhhhhhhhhhiiiiiiiiii, impossibile dire di no, eccone altri due e l'affare è fatto: cinque bicchieri a soli 4 euro! Visto che avevo ragione? Nessuno può resistere al Baffo Da Crema...». di Alessandro Dell'Orto

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