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D'Alema non conta più nienteGli vietano di fare il vino

Baffino si lamenta con i colleghi del partito di non aver avuto l'autorizzazione di produrre lo spumante rosato nella sua tenuta di Otricoli

Nicoletta Orlandi Posti
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  D'Alema non conta più nulla. Almeno stando ai racconti dei suoi compagni di partito raccolti in Transatlantico da Fabrizio Roncone per il Corriere. "Appena mi ha vista stamani in Aula", rivela l'umbra Marina Sereni vicepresidente del Pd, "mettendo su quell'infonconfondibile aria ironica, si è lamentato perchè dice che in Umbria, nella sua tenuta di Otricoli, gli vietano di produrre lo spumante rosato. Io", continua la deputata democratica, "gli ho risposto che in Umbria, grazie al cielo, abbiamo leggi severe". Ma non è finita qui. D'Alema ha poi tirato fuori due multe. "Poverino", commenta la Sereni, "andava a 55 chilometri all'ora, ma l'autovelox all'imbocco del paese lo ha pizzicato lo stesso".  L'annuncio fatto in diretta su La7 durante la puntata di "Otto e mezzo" di non ricandidarsi in caso Bersani vinca le primarie del Pd ha comunque gettato nello sconforto i suoi sostenitori. Ieri a Montecitorio c'era la fila per stringergli la mano (Franceschini, Boccia, Bressa, Bindi, Castagnetti) e a tutti Baffino ripeteva: "Ora dobbiamo avere un solo obiettivo: far trionfare Pier Luigi". Ma Marianna Madia, compagno di banco di D'Alema, si sfoga alla bouvette con Roncone: "Non voglio nemmeno pensare all'ipotesi che lasci il Parlamento. Ma se le serva una mia dichiarazione scriva così: scriva che siamo nell'epoca dei motorini, eppure qualche Ferrari in giro ancora si trova". Poi rivela un aneddoto per glorificare superMassimo: "Mentre commentavamo le feste di quelli del Pdl travestiti da Ulisse e con le teste di maiale, D'Alema ad un certo punto si è messo a recitare l'Iliade. Secondo lei, qui a Montecitorio quanti ce ne sono che sanno l'Iliade a memoria?".  

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