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Celentano contro Farinetti: "La tua è cultura di facciata"

Nicoletta Orlandi Posti
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"La tua cultura è solo una facciata per riempire le tue tasche". Non usa mezzi termini Adriano Celentano per cantargliele a Oscar Farinetti, il patron di Eataly che ha recentemente aperto a Milano l'ennesimo supermercato dei cibi naturali a prezzi stratosferici. Dalle colonne del Fatto Quotidiano Celentano parla prima di Venezia, delle grandi navi che violata e del Tar del Veneto che ha cancellato il decreto che vietava il passaggio sulla Laguna delle navi che superavano le 40 mila tonnellate. Poi punta l'indice su Farinetti mettendolo addirittura nella sottolista della "lista dei nemici della cultura" che Celentano reputa "molto più pericolosa di quella apparente, con tanto di nome e di sfrontata visibilità in ogni talk show". "Come questo Oscar Farinetti", dice il cantante, "che appena può rincorre la luce dei riflettori per sprecarsi in parole ipocrite come: 'cose semplici che vengono dalla campagna e di mangiare sano' poiché mangiare sano, ci dice il centro commerciale del suo cervello, 'è alla base della cultura'”. "Ma la tua cultura, caro Farinetti, è solo una facciata per riempire le tue tasche", continua Celentano. Lo Smeraldo - La cosa che non è andata giù all'ex ragazzo della via Gliug è che Farinetti abbia acquistato l'ex teatro Smeraldo per trasformarlo in un supermercato. "Se veramente ci tenessi alla cultura e conoscessi il significato di questa parola così importante", tuona Adriano, "dico che era giusto rilevare lo Smeraldo, ma non per umiliarlo con due salsicce arrosolate sul cemento come hai fatto tu, ma per ristrutturarlo e valorizzare invece la sua immagine storica, che di riflesso se ne sarebbe avvantaggiata anche la tua di immagine, se non altro per mascherare i tuoi veri istinti, che di certo non appartengono a un pensiero culturale". La "svista" di Sgarbi - Celentano se la prende poi con Vittorio Sgarbi, che dice di apprezzare per le sue battaglie contro la disinvolta distruzione dell'arte. "Caro Victor", scrive sul Fatto, "si può anche essere amici di Farinetti, non dico di no, ma uno come te che ha un'idea da difendere, e la tua sembra davvero un'idea sana, non può andare all'inaugurazione, anche se di un amico, per festeggiare la distruzione di uno dei maggiori teatri milanesi, divenuto ormai un impero, dove più di cinque generazioni si sono ritrovate per gioire e riflettere sulle tante storie che, proprio da quel palco, nelle varie forme artistiche e culturali ci venivano raccontate. Che sia stata una svista la tua?".

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