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Saviano, la polizia risponde allo scrittore sugli scontri di Roma: "Chiedi scusa"

Ignazio Stagno
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Guerra aperta tra la polizia e Roberto Saviano. L'autore di Gomorra aveva criticato in modo aspro il poliziotto che aveva accidentalmente "calpestato" una ragazza durante gli scontri di Roma dello scorso 12 aprile. Parole dure che hanno irritato enon poco la polizia. Saviano ha puntato subito il dito contro le forze dell'ordine senza accertarsi dei fatti e delle dinamiche degli scontri. Così ora su Il Giornale arriva una lettera da parte di un poliziotto che risponde alle accuse di Saviano: "Caro Roberto Saviano, tutti - tranne te - abbiamo avuto modo di vedere quanto accaduto il 12 aprile a Roma dove, durante un corteo, un'orda di barbari travisati, armeggiando bombe carta, spranghe e sampietrini, nella totale consapevolezza di immunità e impunità, ha dato l'assalto ai quartieri della capitale, ha incendiato e distrutto negozi e macchine, ha spedito in ospedale qualche decina di agenti. Da attento scrittore quale sei, forse un po' in crisi di vendite e visibilità ultimamente, la tua attenzione è stata invece focalizzata sul gesto di un poliziotto, apparso forse inopportuno ed errato, ma certamente figlio di una perdita di controllo dovuta al fortissimo stress patito nell'affrontare una situazione di reale guerriglia urbana, in cui il rischio della vita è apparso qualcosa di più di un'astratta ipotesi". La critica - Poi l'attacco: "Il mio collega, auto segnalatosi, si difende sostenendo di aver calpestato la persona in quanto concentrato visivamente su ben altro, considerando il drammatico contesto in cui stava operando. Per te e per tutti i radical chic, invece, quelle immagini sono già una condanna, nonostante ci sia un'indagine in corso che dovrà accertare fatti e responsabilità". Le scuse - Infine la polizia chiede le scuse di Saviano: "Responsabilità che, invece, sono chiarissime per quel che riguarda i violenti. Dei quali, però, non ha fatto minimamente cenno nel tuo j'accuse. Sei tu, caro Saviano, che devi chiedere scusa. Devi chiederla a quei carabinieri che ogni giorno difendono la tua vita rischiando la loro; devi chiederla a tutta la polizia di Stato che per te è un "corpo" infame, osceno e vergognoso, dimenticando il sacrificio quotidiano degli eroi - quelli veri, non sulla "carta" - uccisi dalle mafie e dalla criminalità". Ora tocca a Saviano far pace con chi lo protegge da mattina a sera...

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