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Grasso contro Prandelli: è come Schettino

Lucia Esposito
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Cesare Prandelli come capitan Codardo, come Schettino che lascia la nave prima ancora che affondi. E' l'analisi spietata che Aldo Grasso fa sul Corriere della Sera, un duro attacco contro l'ormai ex ct della Nazionale che, dopo il disastroso risultato in Brasile, senza neanche "elaborare il lutto" ha già accettato di andarsene in Turchia ad allenare il Galatasaray. "Prenderà il posto di Roberto Mancini, casa a Istanbul, vista sul Bosforo e tanti soldi e tante tasse. E chi s'è visto s'è visto". La grande fuga - "A noi - scrive Grasso  - le rogne, le presunte colpe di Balotelli, la figuraccia indegna, le liti nello spogliatoio, l'inutile convocazione di Antonio Cassano, i clan, le divisioni e tutto il resto". L'immagine di Prandelli crolla così. Non solo sotto il peso della sconfitta, delle polemiche per le sue scelte, delle recriminazioni. Ma, osserva Grasso, "il processo di beatificazione era stato imponente. Prandelli buono, Prandelli gentile, perfino pretesco. Prandelli da copertina sempre accompagnato dalla bella fidanzata Novella Benini. Prandelli dialogante con i calciatori, Prandelli sempre a disposizione dei giornalisti (specie di quelli portati all'agiografia) Prandelli tutore in Nazionale del codice etico (con interpretazioni molto disinvolte, secondo le opportunità). Insomma, un santo eppure non ha vento nulla. E forse sospettas Grasso "per non farsi seppellire da una montagna di critiche si è inventato una fuga alla turca, forse preparata in anticipo". Insomma, Grasso getta il dubbio che la partenza per la Turchia fosse già stata organizzata...

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