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Paolo Pillitteri: "L'erede politico di Craxi? E' Matteo Renzi"

Matteo Legnani
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"L'erede politico di Bettino Craxi? E' Matteo Renzi". Parola di socialista. E non di un socialista qualsiasi, ma uno di quelli che negli anni Ottanta comandava il Paese. Cognato di Craxi e sindaco di Milano dall'87 al '92, Paolo Pillitteri finì anche lui travolto dal ciclone di Tangentopoli. Poi ha avuto gravi problemi di salute, con ben tre operazioni al cuore. E di lui che era stato la stella (politica) della Milano da bere, non si è più sentito parlare. Oggi, a venticinque anni da quell'epoca d'oro per il partito del garofano, Il Fatto quotidiano gli dedica una lunga intervista su due pagine e tante foto "vintage". Racconti di un'epoca che fu, ma con l'occhio al presente renziano. Silvio, Matteo e Bettino - Dice Pillitteri che "l'erede politico di Craxi non è, come molti pensano, Berlusconi. Silvio non c'entra niente con Bettino, è un'altra storia politica rispetto a quella socialista. A noi il potere ce lo hanno tolto, Berlusconi, di cui ero amico, il consenso che aveva lo ha sprecato". Chi invece assomiglia tanto all'uomo che regnò sull'Italia col solo 14% alle urne è, secondo l'ex primo cittadino milanese, l'attuale presidente del Consiglio: "E' un genio, è riuscito dove nemmeno noi socialisti...". Poi si lancia in un aneddoto di quegli anni: "Un giornale, Capital, mi chiede di posare in copertina con Armani e io lo faccio. Venne giù il mondo, il sindaco con uno che fa vestiti!". 'E che c'entra con Renzi?' gli chiede Il Fatto. "C'entra che lui oggi indossa il giubbottino come Fonzie, va dalla De Filippi e convince tutti che dopo di lui nessuno. E' la sua grande forza: far credere che dopo di lui non ci sia assolutamente niente. Come faceva Craxi, questo gioco lo inventammo noi. Ma poi, dopo, arriva sempre qualcosa...".

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