Twitter, Matteo Renzi perde la reputazione
Chi di Twitter ferisce, di Twitter perisce. E Matteo Renzi, se ancora non lo sa, lo imparerà presto. La mania di cinguettare si sta infatti rivelando un boomerang per il premier che in un solo mese non solo ha assistito all'emorragia di follower, ma ha perso la reputazione che si era conquistato a suon di post. I dati della "WebPolitics - Osservatorio permanente sui personaggi politici online” realizzata da Reputation Manager, principale istituto italiano nell'analisi e misurazione della reputazione online dei brand e delle figure di rilievo pubblico, parlano chiaro: nell'ultimo mese l'89% dei tweet più retwittati sul premier ha carattere negativo, l'11% neutro e nessun commento è positivo. Il nome di Renzi dal 1 settembre all' 8 ottobre compare in 188.916 tweet e gli argomenti più associati negativamente al suo nome nei tweet sono #pd (in 16.378 tweet), #articolo18 (8930), #M5S (8.615), #Berlusconi (6.947), #JobsAct (4331), #millegiorni (4321), #chetempochefa (4312), #direzionepd (4206), #lavoro (3326). Un boomerang - Diminuisce, spiega il sito Megamondo, anche la capacità di amplificazione del premier su Twitter: se nel mese precedente ogni suo tweet scatenava in media 13.717 retweet, nell'ultimo mese la quota è scesa 5.449. Nel merito delle sue decisioni politiche, l'aspetto che incide più di altri sul suo calo reputazionale è senz'altro la riforma del lavoro. “Come è evidente dai dati - spiega Andrea Barchiesi, amministratore delegato di Reputation Manager- la reputazione di Renzi è doppiamente influenzata, da un lato dalle questioni che riguardano il merito delle sue scelte politiche e dei suoi piani, dall'altro dall'immagine che il premier trasmette attraverso la sua comunicazione. E' opportuno evitare il rischio di sovraesposizione e il conseguente effetto boomerang, che l'utilizzo eccessivo dei social rende ancora più elevato”.