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Mille euro per cenare con Renzi, contattati anche imprenditori di destra

Nicoletta Orlandi Posti
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Il luogo è riservatissimo, e il menù pure. Ma le date sono ormai fissate: 5 e 6 novembre. Due cene, una romana e una milanese. Per ogni posto a tavola si pagherà mille euro. Serviranno per un incontro speciale con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. E naturalmente a rimpinguare le casse del Pd che ne hanno bisogno come mai. Una scelta molto berlusconiana a cui naturalmente gran parte della struttura del Pd non era affatto abituata. Accade spesso all'estero, è molto americano come metodo di fund raising, e l'idea è stata partorita dallo stesso Renzi con il suo tesoriere, Francesco Bonifazi. Si stavano preparando da tempo (l'agenda del premier è naturalmente densa di appuntamenti), ma le adesioni non sembravano fino a una decina di giorni fa così entusiaste: mille euro per una cena non sono pochi, e i possibili invitati non hanno detto di no, ma in ben pochi avevano prenotato un posto a tavola. Poi è arrivata la legge di stabilità, e la benedizione data dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Così è scattato il piano B. Dai vertici del Pd è partito un ordine perentorio ai gruppi parlamentari: «Andate sul territorio a cercare membri di Confindustria invitandoli a una delle due cene. Se hanno difficoltà di spostamento, ma accettano di venire ne organizzeremo altre nella loro città. Ognuno di voi però deve portare almeno cinque industriali a Roma e Milano». Tanti adesioni - I renziani sono partiti ventre a terra, e a dire il vero non hanno dovuto faticare un granchè: selezionando in quel modo la platea degli invitati, le adesioni sono subito fioccate. Deputati e senatori della vecchia guardia non hanno mosso un dito, quasi scandalizzati dalla idea. Ma nella terra di mezzo che sempre più si sta ingrossando (i non renziani che però vorrebbero tanto essere ammessi alla corte più stretta) si stanno dando un gran da fare, nella speranza che una cinquina di prestigio spalanchi le porte pure a loro. «Sono venuti anche da me, che sono notoriamente di centro-destra», confessa a Libero un dirigente di Confindustria del Nord Est, «ma a stupirmi è stato soprattutto il parlamentare che mi ha fatto la proposta, quasi supplicandomi: non è mai stato renziano, e mi ha spiegato chiaramente che questo avrebbe potuto diventare il suo biglietto da visita con il premier. Più punti paradiso se avesse portato uno come me. Andrò? Non ho ancora deciso. Il giorno di Milano mi è impossibile, forse a Roma sì. Almeno per curiosità, no?». Obiettivo a 6 zeri - Secondo i primi calcoli nelle ultime ore sarebbero arrivate adesioni a centinaia, e ognuno dei due appuntamenti potrebbe creare problemi con la location che era stata scelta immaginando meno persone. L'obiettivo ideale per le prime due cene era quello di raccogliere una somma il più vicino possibile al milione di euro. Ma secondo le proiezioni attuali si dovrebbe andare ben oltre a quella raccolta di fondi, e se le cene seguiranno potrebbero diventare il cerotto ideale al bilancio Pd del 2014, che avrebbe dovuto chiudere in pareggio, ma che fatica al momento a raggiungere l'obiettivo. di Fosca Bincher

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