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Le primarie della Moretti, tra unghie spezzate e militanti perplessi

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Matteo Legnani
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Lo stile "ladylike", una critica feroce a quello di Rosy Bindi, pare cosa dimenticata in questa campagna elettorale autunnale, tra le brume del Veneto che Alessandra Moretti, ex fedelissima di bersani, poi di Cuperlo, infine di Renzi, sta conducendo in vista delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato governatore. In un ritratto-intervista che oggi le dedica il Corriere della Sera, la Moretti ci va giù diretta sui motivi per cui ha deciso di candidarsi in quella che comunque è la sua terra natìa: "Matteo Renzi, dove mi dice vado. E' lui il capo del partito, no?". Lei, per la verità, è appena stata eletta al Parlamento europeo ma Renzi deve aver pensato che qquelle 230mila preferenze raccolte dalla bella Alessandra nella circorscrizione Nord-Ovest potevano essere una bella dote di voti perprovare a dare fastidio a Luca Zaia. Così ora a lei tocca pure spiegare perchè voglia impegnarsi in Veneto sei mesi appena dopo la nomina a Strasburgo. Il Corriere la segue a Battaglia Terme, in provincia di Padova, dove la attendono gli ambulanti del mercato. Al gazebo c'è nervosismo e nervosi sono pure gli ambulanti, che si trovano a dover far sconti con prezzi già da hard discount. "per essere credibile devi essere puntuale, i compagni vanno rispetati". Lei, alla fine, arriva trafelata, accolta, scrive sempre il Corriere, da tre bambine che le portano un omaggio floreale, neanche fosse la principessa Sissy. "Un, che carina. Grazie bambine" dice trafelata, prima di giuraare che se perderà "lascerei comunque il pParlamentto europe e resterei qui, come consigliera regionale". Vita dura, quella della campagna elettorale sul territorio: "Ecco qui, guardi pure - dice all'inviato di via Solferino - controlli, unghie spezzate nemmeno l'ombra di smalto...Sa quant'è che non vado dall'estetista?". Addio stile Ladilike. Chissa come gode la Bindi...

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