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Massimo Gramellini ha vinto il premio "E' giornalismo"

Lucia Esposito
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"Una perfetta sintesi tra Indro Montanelli, Enzo Bigi e Giorgio Bocca", con queste motivazioni Massimo Gramellini ha ricevuto il premio E' giornalismo. Non solo. "Scrive da Dio", "Se l'è giocata con Papa Francesco". Il vicedirettore de La Sttampa, imbarazzato leggermente ha detto: "Spero che da lassù i tre maestri non possano sporgere querela per quello che hanno sentito. Certo, quando avevo solo 38 anni ricevetti una telefonata da Montanelli". Lui era in vacanza in Sardegna, e gli era piaciuto un mio Buongiorno sulla Stampa. "Mi disse: non cadere nel tranello degli editoriali, perché per scriverli bisogna indossare il mantello. Invece quelli come noi danno il meglio con i corsivi, scritti in maniche di camicia". Paolo Mieli che fa parte della giuria del premio con Giancarlo Aneri, da Giulio Anselmi, Mario Calabresi, Gianni Riotta e Gian Antonio Stella, ha detto: "Sono stato collega di Gramellini alla redazione romana della Stampa», racconta Mieli, «e poi, quando sono diventato direttore del quotidiano torinese, l' ho spostato dallo sport alla politica. Perché? Perché scriveva come un Dio. Peraltro, vi svelo un retroscena, quest' anno Gramellini è entrato in lizza per il premio insieme con Papa Francesco, che secondo Giancarlo Aneri è un grande comunicatore e quindi un grande giornalista. I due se la sono giocata, ma alla fine ha vinto Gramellini".

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