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La Minetti scrive alla Guerra:"Mai detto che sei una escort,spero che torniamo amiche"

La soubrette si era detta disposta a non chiedere i danni all'ex consigliera regionale del Pdl se quest'ultima le avesse scritto una lettera di scuse

Matteo Legnani
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Nicole Minetti scrive una lettera a Barbara Guerra in cui nega di averla mai definita escort, parla di un "equivoco" tra loro e si augura che i rapporti tornino "amichevoli". Il presupposto della missiva è la revoca della costituzione di parte civile di Barbara Guerra nei confronti dell'ex consigliera regionale del Pdl, per la quale oggi la Procura di Milano ha chiesto sette anni di carcere. La Guerra si era detta disposta a non chiedere i danni alla Minetti se quest'ultima le avesse scritto una lettera di scuse. La lettera della pace - "Cara Barbara - esordisce la Minetti - ho appreso con piacere la notizia della Tua decisione di revocare la costituzione di parte civile. Mi dispiace che, a causa di questa spiacevole questione, si siano creati dissapori e malintesi nei nostri rapporti e mi spiace anche dei disagi che puoi avere avuto nel corso di tutta la vicenda, dentro e fuori dall'ambito processuale. A tale fine tengo a chiarirti che in realtà - spiega Nicole - come potrai verificare consultando gli atti processuali, io non ho mai rilasciato alcuna dichiarazione nei tuoi confronti e tanto meno ti ho attribuito il ruolo di escort. Ritengo che l'equivoco sia dovuto ad alcune affermazioni e dichiarazioni rilasciate dal mio precedente difensore, avvocato Corso, che tra l'altro è stato da me revocato. Spero inoltre - conclude - che il riconoscimento della mia estraneità alle accuse che mi vengono mosse sia la migliore dimostrazione della mia buona fede e mi auguro che presto i nostri rapporti possano tornare a essere sereni e amichevoli come un tempo".

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