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Santanchè vuole Marina leader:"In panchina non ci sono geni"

Daniela Santanchè

Nicoletta Orlandi Posti
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"A settembre tutti in piazza". Daniela Santanchè scalda i motori per la campagna elettorale. La "Pitonessa", regista del rilancio di Forza Italia, raduna il popolo azzurro: "Stiamo organizzando una grande manifestazione a Milano per settembre. Sarà la conclusione di questo processo di ritorno alle origini che ha avviato Berlusconi dal palco di via dell'Umilità”, racconta ad Ansa.it. La Santanchè vuole ribaltare lo scenario e sfruttare come punti di forza le debolezze giudiziarie del Cav: "In autunno verrà lanciata la nuova Forza Italia e Silvio rischia di dover scontare qualche mese di detenzione. Quale momento migliore per capitalizzare il nuovo brand e l'aggressione da parte della magistratura?” Viva Marina - La Santanché non si dà per vinta. Nonostante Marina Berlusconi abbia fatto capire chiaramente che preferisce occuparsi delle aziende di famiglia più che di politica, la pasionaria del Pdl, continua a sperare che sia lei a guidare Forza Italia 2.0 che debutta oggi sui muri delle città e sugli organi di informazioni con pubblicità a tutta pagina e mega manifesti. Possibile che non ci sia nessuno nel Pdl in grado di sostituire il Cavaliere? "Non c'è nessuno che si chiama Berlusconi", risponde Santanché dalle colonne del Tempo ribadendo il suo giudizio su Marina: "E' una donna in gamba e molto intelligente" Dinastia Berlusconi -  Per l'azzurra "Berlusconi in questo Paese ha una storia, un percorso. E questo significa molto. Per molti italiani. Come i Bush, i Kennedy, le dinastie americane della politica che hanno fatto la storia del loro Paese. Io voglio una dinastia Berlusconi in Italia, per il bene del Paese". A Massimiliano Lenzi che facendo l'esempio del figlio di Bossi e di Di Pietro, le fa notare che da noi le dinastie non funzionino, Santanché ribatte: "Io amo gli Stati Uniti e la democrazia americana. Per cui dico: ben vengano anche in Italia le dinastie. E poi sa, geni in panchina non ne vedo". Basta con i ricatti - Santanchè risponde anche al presidente del Consiglio Enrico Letta che ieri da Baku ha replicato al diktat emanato dal Pdl che minaccerebbe la crisi dicendo: "Il governo è impegnato ad affrontare i problemi degli italiani" e nulla lo "distoglierà da questo", e al suo ultimatum sull'Imu: "Senza governo, si paga". "Letta non si metta a fare giochi di parole all'estero dove già faticano a comprendere i nostri controsensi politici", tuona l'azzurra dalle colonne del Tempo. "La cancellazione dell'Imu è una conditio sine qua non per la durata e la tenuta di questa eccentrica maggioranza. Fingere che quasi 10 milioni di italiani che rimangono senza rappresentanza politica non sia un problema del Paese, significa avere gli occhi bendati. Stia attento Letta a non andare a sbattere". E a chi sta facendo i conti di quante tasse in più si troverebbero a pagare gli italiani e dei costi in termini economici che porterebbe una nuova instabilità politica Santanché ribatte: "Sono specialisti del ricatto. Gli Italiani non possono andare avanti sulla formula del ricatto. Gli ultimi due governi sono nati sul ricatto. Il primo è nato sul ricatto dello spread, il secondo è nato sul ricatto di un'alleanza con i grillini. Tutti noi oggi diciamo no ai ricatti, basta! Non ne possiamo più di subire ricatti politici. Ma soprattutto non ne possono più gli italiani che vogliono decidere loro chi debba governarli".

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