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Gad Lerner contro i poliziotti dello sgombero di Roma: "Non basta una foto per lavarsi la coscienza"

Andrea Tempestini
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Insultati. Aggrediti. Bersagliati col peperoncino nel migliore dei casi e con delle bombole del gas aperte nel peggiore. Si parla dei nostri poliziotti, impegnati giovedì mattina nello sgombero di un edificio occupato in pieno centro a Roma. Agli immigrati che lo occupavano avevano offerto soluzioni alternative, ville a Rieti e alloggi in periferia. Ma hanno rifiutato e continuato a bivaccare. Inevitabile lo sgombero, che come tutti gli sgomberi non è certo una passeggiata. Soprattutto se sono i poliziotti le prime vittime dell'aggressione. Ma tutto ciò, a sinistri e buonisti, non basta. Tanto che in Italia si è levato il coro contro i poliziotti. I soliti noti come Fassina, Manconi, Fratoianni e Civati hanno puntato il ditino contro gli agenti piuttosto che contro gli occupanti abusivi. E al coro di chi condanna la polizia non poteva non aggiungersi Gad Lerner. Lo ha fatto su Twitter, postando la foto-simbolo di quanto accaduto (l'agente che accarezza il volto di una donna eritrea, ndr) e aggiungendo: "Troppo comodo mettersi a posto la coscienza con la carezza di un poliziotto". Di seguito il tweet di Lerner: Troppo comodo mettersi a posto la coscienza con la carezza di un poliziotto #PiazzaIndipendenza pic.twitter.com/4kQ5UmoItY— Gad Lerner (@gadlernertweet) 25 agosto 2017 Insomma, secondo lui - i poliziotti o chi per loro - dovrebbero "mettersi a posto la coscienza". Sfugge la ragione per la quale dovrebbero farlo (forse quel "se vi tirano qualcosa spaccategli un braccio" di un singolo funzionario che dovrebbero 'scontare' tutti quanti?). Non stupisce ma, in definitiva, da Lerner arriva un ultimo sfregio ai poliziotti, accusati di barbarie dall'intellighenzia progressista. Accusati di non si capisce bene cosa mentre facevano semplicemente il proprio dovere.

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