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Gramellini su chi attacca Trump: "Dà fastidio perché sa parlare agli impoveriti"

Giovanni Ruggiero
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Alla fine anche uno come Massimo Gramellini si è rotto le scatole del coro politicamente corretto contro Donald Trump. Il fenomeno è evidente da tempo, il vicedirettore del Corriere della sera ci è arrivato oggi, ma almeno ci è arrivato: "Macron può prendere in giro gli operari in sciopero e rimane uno statista illuminato - ha scritto nel suo Caffè - Trump invece è responsabile di ogni sciagura". La colpa secondo Gramellini è tutta di quell'atteggiamento costante in Occidente dove "vige la regola che si può parlar male solo di chi sta con i cowboy". Poi aggiunge: "E possiamo solo immaginare che cosa si sarebbe detto e scritto se Harvey Weinstein, il produttore hollywoodiano che saltava addosso a qualsiasi scollatura, fosse stato amico e finanziatore del gel di carota della Casa Bianca, anziché di Obama". Non si tratta di una vera e propria conversione da parte di Gramellini, ma poco ci manca. Trump resta per lui "un truce affarista che frega il prossimo suo da quand'è nato, e senza neanche il tratto umano di Berlusconi". Però Trump irrita: perché ha saputo parlare agli impoveriti - ha aggiunto Gramellini - Quelli che il club dei Rispettabili ha smesso di ascoltare da tempo".

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