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Indro Montanelli, monsignor Ravasi e il ricordo straziante: "Ecco com'è morto, le sue ultime ore"

Sara Ghisoni
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Monsignor Ravasi è l'autore di alcune lettere sulla morte di Indro Montanelli, uomo di fede: l'uomo ha ricevuto il dono di una morte autenticamente umana essendo stato circondato fino agli ultimi istanti di vita dalle persone che l'avevano amato. Ravasi racconta poi di due episodi che ha vissuto in prima persona legati alla morte: il padre di un contadino musulmano in Iraq e sua madre, due morti che si contrappongono, scrive il Giornale. Il primo, in Iraq, morì immerso nella quotidianità e circondato da quanti l'amavano mentre la seconda morì in una stanza ospedaliera in un'atmosfera fredda e asettica. Montanelli ha sempre ribadito come necessario il determinare un'etica del morire, una sorta di carta dei diritti di cui dispone il morente e che al primo posto vede il diritto di essere sempre considerati persona con dignità fino alla fine. Sono molti i medici che sottolineano come il "testamento biologico", oggetto ora di dibattito politico in Senato, sia redatto quando ancora il paziente era "sano e benestante" e forse per questo la richiesta all'eutanasia è più semplice perché si esorcizza la paura della morte. Spesso questa richiesta può essere letta come un ultimo appello, estremo, a non essere lasciati soli.

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