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Vittorio Sgarbi, la lezione definitiva a Marco Travaglio: "Peggio dei fascisti con gli ebrei"

Giovanni Ruggiero
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La Costituzione piace tantissimo nella redazione del Fatto quotidiano di Marco Travaglio, finché almeno la si applichi agli altri e non a se stessi. E quindi accade che mister Manetta si lasci andare a isterismi spropositati dopo la candidatura del tipografo del suo quotidiano, Fabio Franceschini, in Forza Italia, ignorando che "la libertà di stampa - come scrive Vittorio Sgarbi sul Giornale - fondamento di ogni democrazia, dovrebbe, almeno tecnicamente, coincidere con la libertà di tipografia. Ovvero: lo stampatore, per sua natura, è neutrale. Qualcuno invece lo discrimina - aggiunge Sgarbi - considerandolo colpevole di candidarsi dalla parte sbagliata, in una democrazia a senso unico. Non capitava dai tempi delle leggi razziali". Secondo Sgarbi l'indignazione di Travaglio e Cinzia Monteverdi, ad del Fatto, assomiglia a quella dei "fascisti con gli ebrei. Che uno stampatore si candidi con Forza Italia - insiste il critico - è un peccato mortale, è il male assoluto".

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