Marco Travaglio: "Nel 2013 fu Bersani a dire no ai grillini"
"Circolano, sui giornaloni e sul web, versioni farlocche del dopo-elezioni del 2013 e del perché cinque anni fa non si arrivò a una collaborazione di governo fra Pd e 5Stelle". Marco Travaglio nel suo editoriale sul Fatto quotidiano dà la sua versione del "dialogo fra sordi in streaming fra il segretario Pd Bersani e i capigruppo M5S Crimi e Lombardi". Leggi anche: Marco Travaglio, i consiglio per Luigi Di Maio dalla politica a come deve parlare Allora il Pd, "anziché sfidare i 5Stelle su un governo e un programma comune, avvia uno scouting sotterraneo contattandoli a uno a uno, ovviamente invano. Il Pd inizi a rinunciare ai finanziamenti pubblici, è invece la sfida di Beppe Grillo. I 5Stelle non ritirano i loro 48 milioni, Pd-Pdl&C ne intascano 100". Dopodiché "Napolitano sabota Bersani con un preincarico esplorativo, condizionato a numeri certi in Senato. E invoca larghe intese". D'Alema dice a Bersani "di farsi da parte e indicare Rodotà come premier-ponte verso il M5S. Invano". Quindi si arriva al famoso streaming fra Bersani-Letta e Crimi-Lombardi. "Incomunicabilità totale. Un po' per l' immaturità dei 5Stelle, appena entrati in Parlamento e terrorizzati dai trabocchetti. Un po' per la pretesa francamente eccessiva del Pd del loro appoggio esterno e gratuito a un governo con ministri e programma decisi da chi ha i loro stessi voti". Bersani, continua Travaglio "sale al Colle a mani vuote, ma chiede l'incarico pieno. Napolitano glielo nega, insiste per il governo con Berlusconi e riapre le consultazioni. Stavolta i 5Stelle hanno in tasca i nomi dei possibili premier super partes: Rodotà, Zagrebelsky e Settis. Ma Napolitano li stoppa prima che li dicano: Niente premier esterni ai partiti". Quando bisogna votare per il presidente Rodotà è il candidato M5S. Mentre Prodi viene "fucilato alla schiena da almeno 101 franchi tiratori", c'è l'"ultimo appello di Grillo al Pd: Se eleggiamo presidente Rodotà, facciamo un governo completamente diverso, facciamo ripartire l' economia. Bersani finora non ha chiesto di fare insieme il governo, ha solo chiesto i nostri voti per il suo". Anche "Bersani si arrende. Napolitano elogia B. per il "comportamento da statista". E lo abbraccia. Così i partiti che hanno perso le elezioni rieleggono Re Giorgio a 88 anni per tagliare fuori chi le ha vinte e resuscitare B". Conclusione: "23 aprile. Incontro a Roma fra Letta jr. e Renzi, che telefonano a B. per sapere chi dei due preferisca come premier. Lui risponde: "Enrico Letta o Giuliano Amato. 24 aprile. Napolitano incarica Letta jr. per un governo con tutti i partiti sconfitti alle elezioni di due mesi prima. E i vincitori fuori".