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Luigi Di Maio, l'"impresentabile" Catello Vitiello incassa il primo stipendio: cosa dice, schiaffo agli italiani

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Matteo Legnani
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Festa grande a Camera e Senato: nei giorni scorsi ai parlamentari, più della metà dei quali sono new entry nei Palazzi del potere, è arrivato il primo stipendio: 13mila euro, euro più o euro in meno. Roba da lustrarsi gli occhi. Roma che l'italiano medio si porta a casa in sei mesi. Non bastasse, da anni il suddetto italiano medio si sorbisce anche la presa in giro del taglio di quegli stipendi, che non arriva naturalmente mai. E il perchè lo si trova tutto nell'intervista del Corsera a Catello Vitiello, avvocato penalista neo-eletto coi 5 Stelle assurto alla fama per essere stato inserito da Di Maio tra gli "impresentabili" in quanto massone. Risultato: Vitiello, una volta eletto, è andato nel gruppo Misto e qualche giorno fa ha incassato il primo assegno da parlamentare, che tra l'altro si terrà per intero non essendo nel gruppo dei 5 Stelle "obbligati" per statuto a decurtarsi l'assegno. Dice Catello che "fortunatamente non sono un politico di professione, faccio il pendolare tra Roma e Napoli dove ho il mio studio e quella è la poltrona a cui tengo di più". Poi, però, ammette che "il mio lavoro mi gratifica, ma anche quello da parlamentare è un signor stipendio e chi dice il contrario è in malafede" (ma chi?, ndr). "Cinquemila euro di stipendio più indennità varie... in tutto fanno 13mila euro al mese. Non è male, ma io le confesso che per me quelli che vanno risotti sono altri numeri della politica, come il numero di deputati e senatori che sono veramente troppi". Già, bello dirlo dopo essere entrati anche grazie a quei numeri così ampi. Ma chissà che tra quattro o cinque mesi non si vada a rivotare... Leggi anche: Di Maio ci ha preso in giro: che fine hanno fatto dopo due mesi gli "impresentabili" dei 5 Stelle

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